Il potere mediatico in Italia è tale da nascondere la realtà. Le classi sociali sono sempre più povere. La gente sempre più disaffezionata alla lotta politica. La classe media è stata falcidiata e il livello di omologazione del reddito e del correlato pensiero, prosegue verso il basso.
Quando in uno Stato libero e democratico, come era l’Italia negli anni ’80, progressivamente nell’arco degli ultimi trent’anni, si comincia ad inserire la censura giornalistica, quella degli organi di stampa e televisivi, ebbene il quel modo piano piano si instillano nuove idee nella gente.

Per esempio il fatto: “Entreremo in Europa e vivremo lavorando un giorno in meno”. Non è stato vero.
Oggi abbiamo molti più disoccupati e molti più poveri. Le classi sociali sono sempre più povere. Abbiamo iniziato l’austerity dal 2007-2008 ma in realtà l’abbiamo sempre fatta: è dal 1991, da trent’anni, che noi facciamo avanzo primario ovvero più tasse e meno spesa pubblica. E dopo trent’anni noi ascoltiamo ancora come un gregge di pecore i telegiornali, i grandi giornalisti che in materia di economia ci dicono: Italia sprecona, Italia che vive al di sopra delle proprie possibilità, tagli alle pensioni, tagli alla società.
La classe media è stata falcidiata: il livello di omologazione del reddito segue quello di omologazione del pensiero. Nella classe media italiana, entrambi vanno verso il basso. Questo è il dramma di questa decade. Il reddito segue la mente. Questo è il concetto di economia umanistica.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi