Decenni di manipolazione del pensiero a cura degli organi di informazione hanno condotto la gente a credere al dogma del debito pubblico troppo elevato e alla necessità di ridurlo a qualsiasi costo financo alla distruzione del bilancio delle famiglie. Concetto banale per chiunque abbia studiato la teoria dei saldi settoriali: l’avanzo, o surplus del settore pubblico, corrisponde per ragioni contabili e matematiche al deficit o disavanzo di quello privato. È però più comodo parlare di lotta al deficit pubblico che di distruzione del bilancio delle famiglie, anche se sono lo stesso concetto.

È difficile da accettare, da capire e da credere. Quando lo dico ricevo critiche feroci, ma non mi importa. Vi dico le cose come le ho imparate io. Le curve di tutto il mondo dimostrano questa cosa, per semplice ragione di costruzione del bilancio di uno Stato, del Pil.

È più facile parlare di lotta al debito pubblico che di distruzione del risparmio privato delle famiglie, ma è questo che succede quando tagli la spesa pubblica e aumenti le tasse a famiglie e imprese. E questo succede da 30 anni. Sembra incredibile, ma è documentato dai fatti. Vi lascio con questo pensiero sgomento: noi da 30 anni seguiamo persone che ci dicono che il sacrificio serve a farci stare bene e invece intorno a noi vediamo giovani disoccupati, anziani che faticano ad arrivare a fine mese e gente che non riesce più a curarsi negli ospedali. Non sarà che per caso quello in cui avete creduto è completamente sbagliato?

Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi