Una passeggiata per manifestare il proprio dissenso e la propria indignazione: l’idea del Senatore di Italexit Gianluigi Paragone è quella di ritrovarsi al di fuori degli storici locali Rai per “conversare” su tutti quegli argomenti che da mesi ormai i canali escludono deliberatamente dai propri palinsesti.
Non una parola sulle cure domiciliari contro il Covid, non una parola sulle criticità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e anzi, laddove qualcuno manifesti un punto di vista di poco divergente dalla linea intrapresa, di tutta risposta ottiene immediatamente la gogna mediatica.

È quanto è successo per esempio al Dott. Amici o pochi giorni fa all’ignaro Gianni Rivera travolto dai toni di scherno di Bruno Vespa per aver dichiarato pubblicamente di non volersi sottoporre a vaccinazione anti-Covid.
“In Italia – commenta Paragone – non è obbligatorio il vaccino, quindi se tu mi fai la domanda e la mia risposta è no tu lo accetti, perché non sono contro la legge. Non vaccinarmi è un mio diritto, invece loro ti vogliono far sentire un brigante”.

L’osservazione del Senatore si pone come principio su cui si baserà l’incontro di questo pomeriggio a Viale Mazzini a Roma: “Sembra che stiano utilizzando la Rai per trasformarla da televisione pubblica in televisione di Stato, dove le idee del palazzo diventano la verità. Noi andiamo a protestare perché ci viene negata la possibilità di avere un’informazione plurale”.
Con Francesco Vergovich e Fabio Duranti, ecco il video dell’intervento.

“Vogliamo affermare il nostro diritto di utenti che pagano il canone alla Rai. A me sembra che stiano utilizzando la Rai per trasformarla da televisione pubblica in televisione di Stato, dove la verità di Stato, le idee del palazzo diventano la verità. Più volte abbiamo dovuto fare le pulci ai programmi televisivi, più volte abbiamo dovuto lamentarci del fatto che non si possa parlare in maniera critica di quello che il Governo stava facendo sull’emergenza Covid o rispetto al PNRR. Noi oggi alle 19 ci troviamo sotto il Viale Mazzini 14 a Roma e nella sede storica ci faremo una passeggiata attorno al palazzo Rai. Non è una manifestazione, noi passeggeremo e parleremo liberamente di questa informazione che ci viene negata. Cioè la possibilità di discutere in termini critici, di accendere i riflettori sulle cure domiciliari alternative al vaccino, parleremo di Covid, di Europa, ognuno di noi sarà libero di discutere del proprio pensiero.

Non si vuole che il pluralismo di informazione maturi. Il tema oggi è che al di là dei soggetti-partito dentro la Rai, sono le tesi che vengono meno. Se uno pensa una cosa diversa rispetto alla maggioranza, gli viene sottratto un pezzo di libertà. Oggi oltre che a negarti lo spazio tendono a ridicolizzarti, a umiliarti. L’esempio è quello che è accaduto l’altra sera a Porta a Porta da Bruno Vespa. Lui ha tentato di umiliare Rivera esattamente con la stessa modalità che usò con Amici. Con Amici ha fatto bullismo giornalistico, con Rivera lo ha fatto ma vedete la reazione che c’è stata… In Italia non è obbligatorio il vaccino, quindi se tu mi fai la domanda e la mia risposta è no tu lo accetti, perché non sono contro la legge. Sto dentro la legge! Non essendo obbligatorio la mia facoltà è anche quella di non vaccinarmi e tu te ne fai una ragione. Non vaccinarmi è un mio diritto, invece loro ti vogliono far sentire un brigante. Se no ti prendi la responsabilità di renderlo obbligatorio e dopo però facciamo i conti in Aula. Noi andiamo a protestare perché ci viene negata la possibilità di avere un’informazione plurale che dia la possibilità senza essere bastonati di esprimere i propri dubbi, critiche e altro”.