Fine delle ideologie? Non proprio. Destra e sinistra sono ancora categorie politiche nelle quali gli italiani si rispecchiano. Oggi più di prima, forse come conseguenza del declino del Movimento 5 Stelle che della post-ideologia continua a fare una bandiera. A rivelare il ritorno della più classica tra le polarizzazioni, Lega o Pd, Fratelli d’Italia o LeU, è uno studio realizzato dalla Fondazione Hume, che ha fatto il quadro della situazione alla vigilia dei prossimi appuntamenti elettorali previsti per l’autunno 2021.

Il proverbiale salto della quaglia, lo stesso che anche nell’attuale legislatura ha visto protagonisti un numero sproporzionati di parlamentari, non viene fatto dagli elettori. Insomma i cittadini di destra votano a destra, i cittadini di sinistra votano a sinistra: nulla di più semplice, se non fosse che negli anni passati non è stato così.

Per scavare a fondo tra le evidenze di questo studio, Stefano Molinari e Luigia Luciani hanno ospitate il parere del professor Paolo Natale, politologo della Statale di Milano che ha spiegato bene l’evoluzione del comportamento degli aventi diritto al voto in Italia. Questo il suo intervento a Lavori in Corso.

Partiti “liquidi”

“Le ideologie persistono? Sì. E in questi ultimi dieci anni però c’è stata, dove si ipotizzava appunto come la storia di Bauman, sul cittadino liquido, che anche dal punto di vista delle scelte di voto, si votava il primo che capitava oppure quello che piaceva di più. Tutto questo è accaduto per l’avvento del Movimento 5 Stelle, su cui ho scritto un paio di libri, perché la proposta politica del Movimento è totalmente diversa dai partiti tradizionali. Loro si dichiarano “a-ideologici”, che non c’è più differenza tra destra e sinistra, ecc. Però, a parte questa anomalia che c’è stata per qualche anno, in realtà tutti gli altri elettori sono rimasti all’interno del proprio accampamento. E’ difficile che ci sia un salto della quaglia.

Adesso sembra ritornata questa dicotomia tra destra e sinistra che tiene insieme tutti gli elettori di quell’area politica. Ovviamente anche nella destra sappiamo che ci sono passaggi di voto dalla Lega a Forza Italia, da Forza Italia a Fratelli d’Italia: questo però, alla fine, fa rimanere tutto sommato compatto lo schieramento che privilegia il centrodestra”.

Sguardo alle prossime Amministrative

Storicamente nelle occasioni a livello comunale, quindi con personaggi più conosciuti o sindaci uscenti, la situazione attuale tiene meno. Dipende anche dai ballottaggi. In genere nelle situazioni amministrative, se i sindaci sono amati, si riesce a passare dall’altra parte, soprattutto se il sindaco dà fiducia.

Il quadro generale delle amministrative è piuttosto fluido. Ci sono alcuni luoghi come Milano, dove non ci sarà nessuna alleanza dei 5 Stelle perché Sala è già abbastanza forte. A Torino non è chiaro. A Roma in alto mare. A Napoli vicini all’accordo. Ci sono tante fluidità in questo caso”.