Questa sera alle ore 20.30 c’è l’ultimo dei miei discorsi per questa stagione sull’economia umanistica. Penso che, da quello che mi avete scritto, siano interessati a parecchie persone. Sono discorsi eretici per certi aspetti, perché dicono delle cose molto diverse. E questa sera io parlerò dell’economia del bene, per contrapporla a quella che io considero l’economia del male cioè l’economia capitalistica nella quale viviamo. Nella quale è normale che ci siano poveri, giovani che non trovano lavoro, apparenti redistribuzioni di ricchezza quando in realtà si stanno spostando miliardi in borsa e poi si danno le elemosine ai cittadini.

Parleremo anche di Manzoni e di come tratta il tema dell’elemosina. Un tema sul quale io sono tornato tante volte dichiarando la mia ostilità a quella roba che si chiama come voto di scambio e che voi conoscete come reddito di cittadinanza. Il Manzoni dice che non si deve sapere quando fai un’elemosina. Qui addirittura è diventata invece un elemento premiale per scambiare un voto. Parlerò della mia cultura contadina, dalla quale derivano queste riflessioni. E parlerò anche dell’utopia, citando per esempio Edison che fallì 10 mila volte prima di inventare la lampadina.

Insomma, parleremo dell’economia attuale e tratteremo il tema delle borse e di ciò che dice Banca d’Italia, per esempio in termini di necessità di andare a mettere le mani nuovamente nelle tasche dei cittadini italiani con delle patrimoniali. Da dove arrivano queste tesi delle patrimoniali? E perché? Spiegherò come i neoliberisti italiani hanno superato i loro maestri antichi come John Stuart Mill e non hanno assolutamente ricordato che invece ci sono altri punti di riferimento come per esempio Kant.

Ci vediamo questa sera per parlare di cose diverse, di una diversa visione dell’economia e chiudere il ciclo di questo anno. Parleremo dell’economia del bene, alle 20.30, vi aspetto.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi