“Non lo capisci? Conoscono tutto di te: useranno i tuoi dati per manipolarti a loro piacere” ▷ Duranti

C’è un effetto del covid per nulla considerato da chi pure spende intere giornata a parlare di emergenza, vaccini e tutto il resto: da più di un anno l’uso delle tecnologie digitali è letteralmente schizzato alle stelle. Complice il lockdown e i vari divieti, il lavorare da casa o più semplicemente l’obbligo di non varcare la soglia della propria abitazione, ha traslato la società all’interno di uno schermo.

Un processo, che già era in atto da tempo, ma che adesso ha goduto di una brusca accelerata. Prova ne sono le tasche dei giganti della rete, quasi le uniche a essere ancor più riempite nonostante la pandemia. Ma se pensiamo di essere più al sicuro davanti il nostro dispositivo, rispetto che stare all’aria aperta, potremmo cadere nell’errore.

Lo ha spiegato in diretta, ai microfoni di Francesco Vergovich, Fabio Duranti che ha parlato di una vera e propria compravendita in giro per il mondo fatta con i nostri dati: “è un mercato in mano a pochissime persone, ma vale il patrimonio dell’intero pianeta”.

Ecco l’intervento di Fabio Duranti a “Un giorno speciale”.

“Sappiamo benissimo che le piattaforme digitali l’ultima cosa che sono è sicure. Non solo, nella piattaforma digitale ci sono quell’insieme di persone che comunque hanno pieno accesso a tutti i dati. Tu scrivi i fatti tuoi la dentro e c’è chi li può sapere. Nel momento in cui tu deleghi terzi soggetti, non conosciuti, non qualificati, a dover gestire dati di una certa sensibilità io mi tiro indietro. Conoscendo come funziona l’informatica.

Ci sono organi pubblici che hanno già tutto di te e tu devi ogni volta ripetere. Ci sono delle burocrazie dove tu vai, anche nei luoghi pubblici più importanti, a rinnovare delle tue licenze, delle tue cose e ti chiedono di nuovo tutti i tuoi dati.

La tecnologia viene proprio utilizzata contro di noi. Non a nostro favore. Io ho perso fiducia nel momento in cui si delegava troppo la piattaforma digitale alla gestione della nostra vita. Oggi vogliono farlo anche con il denaro, vogliono farlo con la nostra salute. E questa sarà la disgrazia dell’umanità. Perché purtroppo chi capisce di informatica sa perfettamente che quello è uno strumento in mano a pochissime persone nel mondo, le quali conosceranno tutto di noi e ci manipoleranno come meglio credono.

La politica non può essere fatta in questo modo. La gestione della comunità non può essere fatta in questo modo. Poi la cosa meravigliosa è che adesso sono usciti fuori i garanti della privacy, Gdpr, tutte queste cose: guardate ragazzi, è una presa per i fondelli. Ma di quelle colossali. E purtroppo la maggior parte delle persone non lo capisce.

Credeteci: una qualsiasi informazione che noi cediamo alla rete è come se l’avessimo pubblicata sul registro mondiale senza limite. Un dato che viene diffuso, poi viene clonato, clonato, clonato, per cui chiunque può avere un clone dei tuoi dati. Il clone è la copia perfetta, esatta, dei tuoi dati. Quindi le tue foto, le tue immagini, quello che hai fatto, quello che hai comprato quando paghi, un messaggio che hai mandato, un partito al quale sei iscritto, tutto in rete è controllato da chi si compra i tuoi dati. Il mercato dei dati ormai è un mercato in mano a pochissime persone, ma vale il patrimonio dell’intero pianeta.

Ecco perché a meno fanno anche ridere le riunioni su zoom o altre piattaforme del genere per discutere del progetto futuro… Ma di che parliamo? E’ come se svelassimo tutti i nostri piani al nemico. E’ incredibile”.