Bufera nella Juventus. Un party organizzato da Weston Mckennie ha coinvolto anche altri due campioni bianconeri. Si tratta di Paulo Dybala e del centrocampista brasiliano Arthur. Le forze dell’ordine sono quindi intervenute, con multe e provvedimenti per 10 persone, presso la residenza collinare dello statunitense. Alla festa ne erano presenti, secondo alcune fonti, almeno 15-20 commensali, comprese mogli ed amiche.

Insomma, un bel pasticcio in casa bianconera. La dirigenza intanto ha annunciato immediate azioni economiche nei confronti dei calciatori coinvolti. Tutto ciò alla vigilia del derby di campionato contro il Torino e del recupero con il Napoli. L’universo calcistico, ancora una volta, dimostra poco rispetto e sensibilità verso la realtà circostante attanagliata dall’emergenza Covid.

Queste le impressioni delle nostre Teste di calcio

Tony Damascelli

La società è responsabile di tutto ciò. Faccio due esempi. Perdono col Benevento e l’allenatore concede libertà ai giocatori per 4 giorni. Vengono eliminati in Champions col Porto e il vice Presidente prende a calci un cartellone dell’Uefa, senza che il Presidente dica nulla sul comportamento del suo vice. E’ un fatto grave soprattutto in questo momento, con le famiglie tra l’altro. Ormai fanno quello che vogliono.

Luigi Ferrajolo

Sono degli imbecilli, punto e basta. Povera società, ma come può sapere cosa fanno in privato questi imbecilli? C’è un aspetto di professionalità e di civiltà. Uno perché nessuno di noi può fare una cosa del genere, a maggior ragione se sei un calciatore. Ma vadano al diavolo questi idioti.

Furio Focolari

Sapete quale è il problema? C’è una multa di 400 euro, la pagano è tutto si risolve. Questa è una cosa vergognosa. C’è gente che abita al confine tra un paese di 3mila abitanti e un altro di 4mila senza poter andare a trovare quello che sta di fronte casa sua per le limitazioni, perché il paese sta vivendo questa tragedia da più di un anno. Poi invece ci sono i calciatori che se ne fregano. Se vedete il numero di calciatori che hanno avuto il Covid, rispetto alla proporzione del resto della popolazione, sono di gran lunga di più.

melli

Franco Melli

Io non mi meraviglio. Penso a tutte le feste di cui non si è parlato perché non sono state rese pubbliche. Chissà quante ce ne saranno e quanto ce ne sono già state, magari con un numero minore di invitati. Loro si considerano di un altro mondo, diverso da questo mondo pieno di dolore, di sofferenze, di malattie e di morti.