L’evoluzione della tattica e dell’analisi nel calcio. Oggi la tecnologia consente alle squadre dei principali campionati europei e non solo, in parte anche nelle categorie inferiori, uno sviluppo accurato del lavoro relativo a schemi e dati strategici.

Un ruolo forse ancora poco noto ai più, quello del match-analyst. All’interno di uno staff tecnico degno di nota questo posto viene occupato da figure estremamente competenti ed informate. Numeri, dati in tempo reale e strategie variegate pullulano ormai nella preparazione di una gara e nel corso dell’incontro stesso.

Di questo ed altro si è parlato nell’appuntamento del venerdì con Food Sport. In studio Enrico Camelio e Francesco Di Giovambattisa.

Ospiti d’eccezione Adriano Bacconi e Gianvito Piglionica, due colonne portanti del settore. Ecco l’intervista in diretta

Costruzione dal basso: un tabù?

Adriano Bacconi: “Demonizzata perché fa paura”

Viene spesso demonizzata perché fa paura. Perché perdere palla al limite dell’area di rigore e prendere gol è un trauma. Tutte le cose traumatiche spaventano. Magari poi la squadra potrebbe subire il possesso palla avversario perché al contrario butta sempre via il pallone, senza coraggio di giocarlo da dietro, e nel subire magari prende gol lo stesso. Però, a quel punto, sarebbe un gol preso in maniera fisiologica.

La costruzione da dietro, che magari ti salva dal prendere gol fisiologicamente, ti espone al rischio di prendere gol traumaticamente. Ci sono allenatori che hanno accettato di prendere questi rischi, pur di avere vantaggi nell’uscita. Ci sono invece altri che trasmettono questa paura ai giocatori e a quel punto viene vissuta male da tutti

Gianvito Piglionica sulla costruzione dal basso

Nel calcio credo che la cosa fondamentale sia riuscire ad avere dei vantaggi rispetto a un ipotetico avversario. Quindi anche nella costruzione dal basso, che adesso va tanto di moda, la squadra dovrebbe riuscire ad avere dei vantaggi nel fare o non fare questa cosa. Non ne faccio una situazione tattica integralista, ma vedo delle scelte utili laddove possano esserci vantaggi. Dove invece non possono esserci vantaggi, secondo me, vanno fatte altre scelte più vantaggiose per la squadra“.

Bacconi sulle differenze tra analisi tattica nella Nazionale e nelle squadre di club

Sulla squadra di club riesci ad andare più in profondità e ad integrare meglio la programmazione degli allenamenti con le partite. Con la Nazionale invece hai meno tempo per assemblare meccanismi passando da una partita a un’altra. Spesso hai poco tempo per lavorare o stai tanto tempo fermo, come è successo alla Nazionale di Mancini che da 4 mesi che non giocavano insieme. Magari ti ritrovi una squadra completamente diversa.

Allora devi fare una scelta preliminare di campo: alleno i giocatori disponibili di volta in volta in base a quello che mi dice il campionato? Oppure alleno la Nazionale come fosse un club? Lippi ad esempio fece così nel 2006. Disse: ‘Ho i miei 18 giocatori. Qualsiasi cosa facciano nel club, bene o male, un anno prima del Mondiale ho finito il mio scouting. Con quelli vado a fare la guerra’. Pirlo per esempio lui non lo ha mai messo in discussione“.

Secondo Miglionica il mister più innovativo in Serie A è…

E’ una domanda difficile, perché oggi non credo che il calcio italiano vada in una direzione innovativa. Però, a naso, mi viene da dire De Zerbi soprattutto per quello che ha fatto negli anni passati. Mi riferisco a quel Foggia che in Lega Pro ha fatto vedere un calcio importante. Lui esprime un calcio che lavora sugli scenari dell’avversario. All’interno di alcuni principi di gioco riesce a fare scelte che lavorano in funzione anche e soprattutto in funzione dell’avversario“.