In amore è bene non dirsi tutto e se possibile avere qualche piccolo segreto da custodire? Credete che sia utile dire, all’occorrenza, le famigerate “bugie bianche”? Come mai è necessario nascondersi qualcosa per andare d’accordo?

È questo il tema su cui ci siamo interrogati questa settimana ed è ciò di cui abbiamo discusso insieme a Marina La Rosa, Loredana Petrone e Rudy Zerbi Io le donne non le capisco.

Marina La Rosa afferma che “in un rapporto l’ideale sarebbe dirsi tutto. Quando scegli di vivere una relazione in teoria dovresti starci tutta la vita, per cui cosa c’è di più bello di conoscerci realmente? Più che un marito o un fidanzato ci vorrebbe un complice. Accettare l’altro vuol dire accettare che ci siano anche libertà personali che tutti abbiamo. Capisco che il mio discorso è utopico. Per questo parlo di un complice perché ci vorrebbe proprio un compagno di giochi. Il perdono ce lo dà Dio, nella coppia si devono accettare alcune cose. In coppia la cosa bella è dirsi la verità, anche quando si scopre un tradimento”. 

Per Rudy Zerbi “sarebbe il sogno di tutti avere un rapporto vero e sincero. Lo ammetto, ho mentito e quando ho tradito ho cercato di fare quello che fanno tutti: mentire e negare. Poi ho capito che tradendo e mentendo ci si complica la vita perché quando inizi a vivere in un mare di bugie entri in un mondo che è più faticoso del dire semplicemente la verità. Però è complicato dire “ti ho tradita”.  Ma poi quando dici la verità e vieni perdonato, questo perdano vale come liberatoria per farlo ancora e quindi è giusto perdonare? Nel lavoro purtroppo sono stato più sincero che nella vita privata, se ho tradito mi hanno sempre scoperto”.

Per Loredana Petrone, psicologa e psicoterapeuta, “non si può condividere tutto all’interno di una coppia perché una coppia che funziona è quella che deve necessariamente avere degli spazi intimi e personali. Quando si inizia una relazione si tende a voler sapere le esperienze passate del partner che poi di fatto intossicano il percorso della nuova coppia. Quindi l’omettere e il non dire è funzionale alla coppia. Chi tradisce si prende la responsabilità di non condividerlo perché il raccontare significa alleggeriti la coscienza a danno dell’altro. 

Noi siamo poligami e non monogami, quindi può accadere che nel nostro percorso di vita di coppia ci possa essere la trasgressione, la scappatella. Se la scappatella ha valore zero condividerla, probabilmente, altererebbe tutta una serie di equilibri e di dinamiche. Se queste scappatelle diventano costanti perché di fatto c’è un’insoddisfazione relazionale, credo che invece ci si debba confrontare. Per capire che significato dare alla relazione, se vale la pena continuare o se sia opportuno intraprendere delle strade che sono completamente differenti”. 

Sonia D’Agostino