Che tipo di governo sarà, o meglio, potrebbe essere quello guidato da Mario Draghi? Un governo “di altro profilo”, certo, come lo ha definito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso alla stampa al termine del mandato esplorativo del Presidente Fico. Ma come sarà un governo sostenuto da PD, Italia Viva, Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle?

Secondo il Direttore di Gazzetta Amministrativa Enrico Michetti le difficoltà di questo Governo saranno enormi. I motivi, secondo il Professore, sono essenzialmente due: nessuna tra le “teste migliori” di cui avrebbe oggi bisogno il paese accetterà mai di lasciare il proprio lavoro per un incarico così complesso e così a breve termine e, soprattutto, con una compagine di supporto politico così ampia il numero concreto di cose realizzabili si restringerebbe a pochi, pochissimi punti.

Lo ha spiegato nel pomeriggio di Radio Radio Lo Sport, in questa intervista di Ilario Di Giovambattista e Stefano Raucci. Ecco cosa ha detto nel dettaglio.

“Io vedo tanta euforia, giustificata dal fatto he dinanzi a tanta incompetenza c’è qualcuno che perlomeno in termini di conoscenza della pubblica amministrazione sa leggere e scrivere, però questa euforia è per un governo che dal punto di vista programmatico è un governo debole. Più è larga la coalizione, più sono eterogenee le forze che ne fanno parte, più si restringe il campo di azione. Cioè si possono fare soltanto le cose che hanno un nesso di colleganza tra tutti i partiti che lo compongono.

Questi governi poi diventano governi di scopo, con una durata molto limitata e con tanti No, perché c’è tanta gente che per un anno non lascia il suo incarico per andare a fare il Ministro. Sapete quanto guadagna un ministro? 4300 euro al mese. Possono sembrare tanti, ma per un posto di responsabilità… Ne vale la pena? Io sento che tanti amici stretti hanno detto No all’incarico di governo. Lo stesso Governatore della Banca d’Italia: per un anno lascia un incarico da 30mila euro al mese? Se vuoi le competenze, bisogna iniziare a mettere le mani su una riforma seria che consenta alle teste migliori di fare politica. Va rivisto l’intero sistema, se no è tanta euforia per nulla. Colui che si è sobbarcato questo onere enorme troverà difficoltà enormi.

Il livello della politica ormai è talmente basso perché chi ha capacità difficilmente scende in politica. Perché ha altro da fare e con minori rischi. Si sta allontanando dalla classe dirigente tutto ciò che rappresenterebbe il meglio per il paese. Perché tutti sono dalla parte di Draghi? Perché avere qualcuno che gli toglie le castagne dal fuoco e gli consente di continuare a prendere 20 mila euro al mese per un altro anno, per loro è manna dal cielo. La maggior parte di loro stanno lì per caso, torneranno per strada a fare i disoccupati. Se vedete sono 5-6 persone che tirano i fili, il resto sono tutti aggregati. Accetterebbero tutto pur di perpetrare il loro incarico. È chiaro che i valori della politica son venuti meno”.