Ogni settimana, lo sapete, i componenti del Comitato Tecnico Scientifico dicono che per abbattere veramente la curva dei contagi, dei ricoveri e dei morti, di questa seconda ondata pandemica Covid-19, bisogna adottare misure più stringenti. Non lo dicono soltanto in Italia. Lo dicono anche in Germania dove queste misure sono state prorogate fino al 7 marzo. Lo dicono pure in altri paesi: in Gran Bretagna e pure in Spagna, dove queste misure vengono continuamente prese. Perché abbiamo capito, e lo sappiamo, non c’è un’altra soluzione per fermare Sars Cov 2 che non quella di levargli carburante.

Questo significa distanziarci, autoproteggerci, vaccinarsi quando sarà. Ma fino a che non ci sarà il vaccino, anzi proprio durante il momento critico in cui ci si vaccina per evitare altre mutazioni piuttosto svantaggiose per noi, quello che bisognerebbe fare è chiudere. Si può discutere se chiudere tutto, come chiudere, ma questa è l’unica soluzione e non c’è ne sono altre. Lo avevano capito i veneziani fin dal XV secolo: chiunque arrivasse a Venezia da Oriente, passando da Costantinopoli pure se non mostrava segni di infezioni uomo, merce o animale che fosse, veniva messo in isolamento. Prima nel lazzaretto vecchio, poi nel lazzaretto nuovo. Anche le merci.

La contumacia, come la chiamavano i veneziani, durava 40 giorni a suo tempi ed era obbligatoria. Chiunque voleva fare commerci con Venezia, voleva sottoporsi a questo provvedimento. Non risulta che la Serenissima abbia avuto problemi, anzi per secoli ha prosperato continuando a utilizzare questo tipo di meccanismo. La sua economia non ne ha subito problemi. Nessuno si è messo ad avere da ridire con il priore che gestiva i lazzaretti, o col Doge.

Cosa succede oggi invece? Il Presidente di una Regione importante racconta che, “siccome ogni domenica il CTS e Ricciardi in particolare suggeriscono di mettersi in lockdown, perché non sarebbe possibile mettere in lockdown lo stesso Ricciardi…” Raramente ho sentito una testimonianza così ignorante, a proposito delle questioni fisiche e biomediche che stanno alla base della pandemia. Qui non si mette in dubbio il fatto che la misura sia pesante, lo è, è che non ce ne sono altre di alternative.

Dunque mettersi a giocare su questo, dando la colpa non al contagio della pandemia, ma a chi dice e indica l’unica strada francamente fa un po’ ridere. Speriamo che ci pensi Draghi a fermare questi scavezzacolli. Perché poi è anche vero che tutti debbono parlare, certamente, ma è anche vero che ogni tanto le pulci hanno la tosse.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi