Che stia simpatico o meno, Mario Draghi ha certamente sparpagliato le carte sul tavolo della politica italiana con la sua figura celeberrima e il suo lungo curriculum.
Continuano le consultazioni del premier incaricato coi singoli partiti, che iniziano a farsi un’idea sul da farsi in sede di fiducia. Non ha ancora le idee chiare il 5 Stelle, che ha da una parte il “dramma” di dover accettare Berlusconi e salutare Conte in un colpo solo, ma che avrà forse la svolta con il voto su Rousseau; resta irremovibile la Meloni, mentre filtra ottimismo da parte della Lega di Salvini, nonostante il progetto di Draghi non preveda il punto focale leghista della flat tax.
Le pedine degli indecisi cominciano quindi a muoversi: tutto per un bene superiore, a detta del direttore del Quotidiano del Sud Roberto Napoletano.
Sentite cosa ci ha detto a ‘Lavori in Corso’.

Il punto che sfugge a tutte le analisi è questo: questo paese che ha perso da tempo la sovranità della gestione strutturale del suo debito pubblico, questo stesso paese due settimane fa, di venerdì, nel suo mercato secondario ha visto il suo titolo sovrano decennale scambiato a un prezzo più alto della Grecia, cioè ha toccato il punto massimo di caduta della reputazione; siccome si continua a ballare sulla torta di questo Titanic Italia per cui qualunque opinione, da chiunque sia espressa, viene sempre posta allo stesso livello dell’altra opinione; ebbene in questa situazione tutte le forze politiche dovrebbero capire che si tratta di fare un esperimento e un Governo di interesse nazionale che durerà il periodo che deve durare.

Settimane fa io scrissi un articolo intitolato “Il cigno nero e il cavaliere bianco”. Il cigno nero è quell’evento raro che porta a un danno gravissimo, ed è quello che è accaduto nel 2008 e 2011 con le due grandi crisi in Italia che hanno prodotto danni superiori a quelli di una terza guerra mondiale persa. Chi bloccò questa deriva fu “il cavaliere bianco” Mario Draghi.
Quello che voglio dire è che questa pandemia che ha prodotto un nuovo 1929 mondiale ha spinto il Presidente della Repubblica a volere un Governo di unità nazionale, affidandosi a quest’uomo che ha il massimo di credibilità nel mondo che ha conoscenza di quest’amministrazione.

Queste cose sono essenzialmente tre: Recovery Plan fatto bene, piano vaccini, e il punto dimenticato da tutti: la presidenza italiana del G20. Avere un uomo che con la sua faccia rappresenta nel mondo l’Europa quando la Merkel è in procinto di chiudere la sua stagione politica, Macron si deve misurare con le elezioni, noi Italia abbiamo la figura più rappresentativa dell’Europa nel mondo. Significa ridare all’Italia un ruolo.
Con questi tre elementi torneremo poi alla politica. Se uno si mettesse dentro questo ragionamento dovrebbe essere contento che la Lega, dopo i 5 Stelle, esca dal mondo dell’irrealtà del populismo e sovranismo e entri in quello della realtà
“.