Ma quando finirà questa pandemia?
Una domanda che suona ancora troppo astratta, troppo lontana, quasi utopica. Eppure c’è qualcuno che se l’è chiesto e ha provato a rispondere in modo matematico-scientifico.
E’ la fondazione David Hume, di cui il professore di Analisi dei dati Luca Ricolfi è Presidente: l’idea sta nel calcolare un indice complesso, mettendo insieme diverse variabili, (arrivo dei vaccini, età media degli infetti, guariti ecc…).

Ebbene, a quali conclusioni si è arrivati? Al momento – visto che l’indice oscilla in diversi mesi, non è un numero fisso – l’immunità di gregge si raggiungerà non prima del 2023.
Ora spetta ai nostri governanti fare di tutto perché quest’indice oscilli il più possibile verso il futuro prossimo: nel frattempo abbiamo intervistato proprio il Prof. Ricolfi a ‘Lavori in Corso’.

L’indice oscilla di settimana in settimana ma sempre sul 2023. C’è stata una settimana a cui è andato addirittura al 2024, ma era la settimana in cui si è saputo che non sarebbero arrivate le dosi. Per il resto da quando lo calcoliamo, da più di un mese, siamo nel 2023. Diciamo che ci vogliono due anni abbondanti per avere l’immunità di gregge.

Ci sono iniziative, come il lockdown, che vengono fatte sempre nell’ordine sbagliato. Prima quello soft e poi quello hard, mentre sarebbe l’opposto. Però ci sono anche cose che non vengono fatte mai, penso a una misura per la riapertura delle scuole come può essere il rafforzamento del trasporto pubblico locale.
Un’altra cosa che non è mai stata fatta è il controllo dell’umidità dell’aria nelle classi, prevista dal 1975 ma mai applicata. Il virus si nutre di umidità, circola più facilmente negli ambienti umidi.

Non vedo nessuna linea di cambiamento nel nuovo Premier rispetto al Governo precedente. Io sono un grande estimatore di Draghi e ho le maggiori aspettative possibili, però devo dire che non vedo discontinuità. Come fai a confermare Speranza e Lamorgese e sperare che cambi qualcosa nella politica sanitaria o nella politica migratoria? L’unica cosa nuova e positiva (piccolissima) è che non si permetteranno di avvisarci poche ore prima di un cambiamento, ma è semplicemente un progresso di buona educazione. Io vedo una continuità perché c’è paralisi: la destra è aperturista e la sinistra è chiusista, ma tutte e due non fanno nulla di tutto ciò che si sarebbe dovuto fare in questi mesi.

E’ difficile pensare che i ministri della Lega al governo non risentano delle posizioni che la Lega ha avuto in questi mesi. In tutte le circostanze in cui c’era il dubbio se aprire e chiudere la Lega ha sempre scelto le aperture.

La cosa più difficile per qualsiasi Governo oggi è dire la verità. Ci sono due verità che creano sconvolgimento e per questo non si possono dire: la prima è che la campagna vaccinale comunque non permetterà all’estate di raggiungere l’immunità di gregge, lo sanno tutti gli esperti indipendentemente dall’arrivo delle dosi.
L’altra cosa che non si può dire è che tutte le cose che si sarebbero dovute fare, e che sono una decina, non si faranno. Farle vorrebbe dire condannare l’operato del Governo precedente i cui rappresentanti sono ancora adesso al Governo
“.