E’ crisi di Governo: il Premier Giuseppe Conte ha incontrato nel pomeriggio il Presidente Mattarella, si parla di un Patto di fine legislatura, vista la caotica situazione che oggi divide il governo italiano su troppe cose, su cui il premier inizialmente sembrava aprirsi al dialogo.

Un secco “no” del leader di Italia Viva ha fermato tutto. Matteo Renzi è intervenuto al Senato e, con accanto le Ministre Bellanova e Bonetti, ha annunciato le dimissioni proprio di queste ultime. Aggiunge Renzi: “E’ molto più difficile lasciare un posto, una poltrona che non aggrapparsi nella tenace ricerca dello status quo. Viviamo una grande crisi pandemica e occorre rispettare le regole democratiche. Noi pensiamo che si debbano affrontare alcuni punti cardine…“.
E ancora: “C’è una drammatica emergenza da affrontare ma non può essere l’unico elemento che tiene in vita il governo. Rispondere alla pandemia significa avere desiderio e bisogno di sbloccare i cantieri e agire sulle politiche industriali

Che cosa accadrà ora nello scenario di un nuovo esecutivo: ci saranno nuove elezioni? Ci troviamo di fronte a un rimpasto di Governo, con il semplice insediamento di nuovi ministri?
Cosa accadrà all’interno della maggioranza?
Ne parliamo con Antonio Padellaro, Editorialista del Fatto Quotidiano a “Lavori in corso”.

Ecco il suo intervento.

“Adesso bisogna affrontare i tre nodi che hanno proposto abbastanza prevedibili del Mes, dell’economia, della scuola. Mi sembra che la rottura non sia affatto definitiva. Ovviamente le dimissioni erano inevitabili dopo mesi che venivano minacciate ma a questo punto lui non mi sembra che escluda il fatto di affrontare assieme al Governo i punti che sono d’ostacolo all’accordo.

La crisi è un passaggio che potrebbe essere risolto positivamente o negativamente. Se risolto negativamente porta alla caduta del Governo.

Il Conte bis è chiaro che si chiude, adesso si comincia a parlare di un eventuale Conte Ter. La politica è l’arte del cambiamento, perciò si cambia. Oggi c’è stato un fatto importante al Quirinale dove è stato convocato il Presidente del Consiglio. Ma se davvero il Quirinale avesse convocato il Presidente davvero avrebbe un significato pesante. Invece in questo caso il Premier ha detto di essere andato di sua spontanea volontà. Io penso che il Presidente della Repubblica abbia fatto valere tutta la sua autorevolezza per cercare di trovare una soluzione che non porti alle elezioni anticipate.

Non mi aspettavo nulla di diverso, vediamo adesso su che basi si può trattare su un Governo sempre a guida Conte che ha parlato di un Patto di legislatura. Le dimissioni si danno ma si possono anche ritirare. Non mi sembra che oggi si sia chiusa l’esperienza del Governo giallo-rosso più Italia Viva. La cosa più importante di stasera è l’ego di Matteo Renzi”.