Tra il surreale e il grottesco il presepe adibito nel Duomo di Torino. Le statuette simbolo delle festività natalizie sono infatti state realizzate a prova di Covid19: da Giuseppe a Maria tutti indossano la mascherina per proteggersi dal virus.

Si tratta di una notizia che ha rapidamente fatto il giro dell’Italia, provocando stupore e ilarità. Ma dietro questa scelta si nasconde una deriva pericolosa per la Chiesa? Come si può permettere che un simbolo del cristianesimo venga piegato ad una propaganda sanitaria?

Sui pericoli di questa scelta si espresso il filosofo Diego Fusaro. Ecco cosa ha detto a ‘Un Giorno Speciale’ in compagnia di Fabio Duranti e Francesco Vergovich.

“A Torino hanno istituito un presepe con le mascherine… la situazione è tragica più che grave. È grave soprattutto il grado di accettazione cadaverica da parte di quelle istituzioni come la Chiesa che dovrebbero tenere fermo il principio per cui la salvezza dell’anima non può essere messa a tacere in nome della salvezza dei corpi. È la ridefinizione integrale del cristianesimo in versione sanitaria. La Chiesa ha abdicato al proprio ruolo.

Stiamo assistendo ad una riplasmazione delle nostre menti. Sono riusciti a imporci il lockdown cognitivo permanente, con la paura e con il terrorismo sono riusciti a negarci anche il diritto di pensare. Ci vogliono tutti con la mascherina sul cervello”.