Lo ha portato in studio Enrico Michetti il piano strategico in diversi punti della P2 sui diversi aspetti che hanno a che fare con la pubblica amministrazione, la Costituzione e l’assetto istituzionale del nostro paese.

Tante “consonanze” secondo lui, tra i punti stillati dalla loggia massonica e le riforme che sono poi effettivamente state adottate negli ultimi 30 anni.

Cosa c’è dietro? Complottismi a parte, fa notare il direttore di Gazzetta amministrativa, il fatto che alcune delle voci della lista siano diventate leggi dello Stato non può essere ignorato.

Il Prof. Enrico Michetti ne ha parlato in diretta con Ilario Di Giovambattista. Ecco i passaggi più importanti di questo documento nell’intervista che ha rilasciato ai nostri microfoni.

Tutti i punti della P2 che la politica ha reso legge dello Stato negli ultimi 30 anni ► Michetti

“In questo piano, che era un piano di rinascita democratica, le proposte come l’abolizione delle province, la riduzione dei parlamentari, il fatto che l’informazione fosse gestita dai grandi gruppi di potere, il fatto che si costituissero soltanto due fazioni… Sono riforme che sono andate a segno. Il fatto che si voglia abolire il valore legale del titolo di studio è una proposta che ha ricevuto il consenso di Lega e Movimento 5 Stelle. Andando a sviscerare il piano della P2 vediamo che c’è la proposta di riforma dei partiti degli ultimi 30 anni.

Io mi rimetto al dato che è il dato puntuale che emerge dal programma e vedo che c’è un’assoluta consonanza tra gli obbiettivi della P2 e le riforme che sono state adottate nel tempo.

Quali rapporti ci siano dietro che abbiano fatto sì che i partiti poi sposassero quelle riforme non lo possiamo sapere.

Questo piano venne ritrovato in una valigia della figlia di Licio Gelli, in una parte nascosta della borsa. Le autorità lo sequestrarono e divenne di dominio pubblico.

Basta leggerlo. Ci sono degli aspetti che riguardano come acquisire il potere. Cosa c’è dietro? Qui ci sono i dati reali, c’è un elenco puntuale in cui vengono affermati degli obbiettivi e questi obbiettivi negli ultimi 30 anni poi sono stati effettivamente conseguiti. È chiaro che uno la domanda se la fa. È lecito farsela.

La P2 sosteneva che l’informazione dovesse essere controllata. Per cui dovevano acquisire quote di fondazioni che gestivano poi i giornali, le TV… Se andiamo a vedere questo paese, alcune cose si sono realizzate pure con grande puntualità”.


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