“Chi può cerchi di spostarsi a piedi o in bicicletta”. Lo ha detto il consigliere grillino Enrico Stefàno, presidente della commissione Mobilità, in relazione alle tante criticità sul fronte del trasporto pubblico. Con la riapertura delle scuole si sono riaperti anche i rubinetti del trasporto pubblico, ormai intasati da centinaia di persone ogni mattina.
Problema che assume ulteriori sfumature negative, quando oltre alla scomodità e a disservizi, c’è anche la paura del focolaio Covid.

Situazione paranormale, quella del singolo individuo che al parco deve preoccuparsi delle multe, mentre su un bus si assembrano persone costrette a viaggiare a ridosso degli altri.
Un paradosso a cui ha avuto rispondere Enrico Stefàno stesso ai nostri Stefano Molinari e Luigia Luciani e al giornalista dell’HuffPost Pietro Salvatori.

Salvatori: “Dove sono i soldi del Decreto Agosto?”

Oggi sono usciti i sondaggi che ha in mano Calenda e sono abbastanza negativi per la Raggi. Il suo futuro è tutt’altro che scritto. Ovviamente lei a tutti i costi vorrebbe rimanere in sella, ma nelle simulazioni di voto di questo sondaggio al primo turno la Raggi arriva al massimo al 23%, perciò potete capire che le riflessioni sono in corso.
Non è affatto chiaro quale sarà il suo futuro da candidata del Movimento 5 Stelle, poi se deciderà di candidarsi in autonomia è presto per dirlo.

Trasporti? Ditemi quali sono i provvedimenti con cui l’amministrazione di Roma si è attrezzata in vista della seconda ondata del virus.
Il punto è questa logica per cui se le cose vanno bene è merito del governo, dell’amministrazione e i provvedimenti “che abbiamo preso”. Se le cose vanno male sono i cittadini che non si sono impegnati abbastanza.
Chiunque conosca Roma e non abiti in una stanzetta sulla luna sa che i tempi di percorrenza da casa a lavoro, per come è fatta la città, sono di un’ora. E chi porta i figli a scuola? Fa una sorta di piramide circense portando i figli in bicicletta?
Il miliardo stanziato nel Decreto Agosto per i trasporti dove sta?

Stefano: “Chi ha la possibilità vada a piedi e ci aiuti”

In questo momento per determinate categorie, come gli studenti che hanno la scuola vicino casa, sarebbe auspicabile andare a piedi. Non dico che la politica si deve deresponsabilizzare, però in questo momento difficile non è che l’offerta del trasporto pubblico è che un rubinetto che si può aprire o chiudere a piacimento a quantità desiderata. Stiamo studiando le alternative, come il tema dei taxi condivisi magari abbattendo la tariffa.

E’ chiaro che io non posso dall’oggi al domani acquistare 100 o 200 autobus o assumere 600 autisti, stiamo facendo grandi sforzi. Siamo stati lungimiranti e in queste settimane sono arrivati sia nuovi autobus e autisti che avevamo assunto nei mesi passati. Stiamo monitorando l’offerta con ATAC, stiamo pensando a servizi integrativi di supporto, ma è chiaro che tutti questi sforzi devono essere supportati anche da un ventaglio di alternative più ampio possibile, perché l’auto privata non può essere la sola alternativa“.


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: