L’Italia si spacca di fronte a un fatto di cronaca nera: una rapina finita in tragedia per Luigi Caiafa, diciassettenne di Napoli, che lo scorso 4 ottobre è rimasto ucciso da un colpo di pistola.

Il ragazzo, insieme a Ciro Di Tommaso, figlio del collaboratore di giustizia conosciuto come “Genny la carogna” avrebbe tentato di derubare alcuni giovani su una mercedes, vicino al centro storico di Napoli. In quel momento una pattuglia di falchi passa nella zona e interviene. Il diciassettenne avrebbe puntato una pistola scenica sugli agenti e loro avrebbero poi sparato un colpo uccidendo il ragazzo sul colpo. Ma questa è una dinamica da accertare.

In un primo momento l’agente che ha sparato non è stato indagato mentre ora risulta tra gli indagati della Procura di Napoli per “eccesso colposo di legittima difesa”. Antonio Del Greco, ex dirigente federale della Polizia, scrive su Facebook: “Normale? Sembra proprio di si. E’ un atto dovuto, chiaro ma lo si pubblicizza come un’accusa nei confronti dell’agente che, badate bene, ha fatto solo che il suo dovere”. Tali affermazioni scatenano l’ira del web e si è aperto un dibattito al riguardo.

A “Lavori in corso” chiarisce i suoi pensieri sulla situazione proprio Del Greco, intervistato da Luigia Luciani e Stefano Molinari. Ecco le sue considerazioni.

“Ho cercato di spiegare qual è la posizione dell’agente che è legittima e di garanzia. Non è stato accusato di nulla, è uno strumento giuridico che consente all’indagato che puo’ farsi assistere da legale o consulente. Chi ne fa un uso distorto è in malafede. Ma non sono entrato nella dinamica del fatto.

Ho solo detto che la pistola era uguale a quella di servizio. Ci sono un centinaio di rapine con armi di quel tipo. E’ legittimo l’uso delle armi in quel caso, quando ti puntano una pistola addosso. Come si fa a stabilire se è vera o falsa? Nel nostro ordinamento si chiama “legittima difesa punitiva”.

Non è un atto di accusa nei confronti dell’agente ma serve al magistrato sotto il profilo giuridico semplicemente per accertare tutte le dinamiche dell’accaduto”.


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