Uscito definitivamente, pare, dalla situazione che lo aveva costretto al ricovero nell’ospedale di Stanford, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è fatto promotore di quello che in tanti hanno visto come un messaggio positivo rivolto alla sua nazione.

‘Il medicinale che ho preso io è che mi ha guarito dovete prenderlo anche voi’: questo il cuore del suo discorso alla prima apparizione pubblica dopo essere stato dimesso dall’ospedale.

Un modo di approcciarsi alla questione che secondo alcuni è diametralmente opposto a quello che si è scelto di adottare in Italia.

Emblema di questa duplicità, ha osservato a ‘Un giorno speciale’ Fabio Duranti, le parole del divulgatore scientifico Piero Angela che nei giorni scorsi si è pronunciato sulla serietà e sull’importanza delle misure anticovid adottate in Italia.

Da un lato la cura, dall’altro la prevenzione: Fabio Duranti insieme a Francesco Vergovich e al Prof. Enrico Michetti si sono confrontati su questo paragone nel corso della diretta. A cosa serve prevenire se ci troviamo già nel momento clou dell’epidemia? Se si teme una seconda ondata, perché in questi mesi non si è ritenuto prioritario rinforzare le strutture ospedaliere? Ecco cosa si è detto nella mattina di Radio Radio.

In America Trump dà la cura, in Italia il Governo pensa solo a nuove restrizioni

“In questo momento – ha detto Enrico Michetti – c’è bisogno di approntare delle risorse per affrontare le cure, non la prevenzione, come dice Trump. La prevenzione è importante, ma non si può dare nel momento massimo della pandemia ancora attenzione alla prevenzione. L’epidemia non si affronta soltanto evitando di prendersela, ma prestando gli strumenti necessari per poterla curare.

Oggi non bisogna chiudersi a casa, bisogna combattere il virus a viso aperto. In 9 mesi cosa si è fatto per dotare le strutture ospedaliere di tutto quanto è necessario per dare ogni rimedio sanitario?”

“Probabilmente sanno che quelle terapie intensive non verranno mai riempite – ha aggiunto Fabio Duranti – se ci fosse stata la reale paura il Governo avrebbe dovuto obbligare le Regioni ad aumentare i posti, non lo ha fatto. Quindi ci state prendendo per i fondelli”.


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