Maura Granelli, conosciuta ormai da tanti come Nonna Maura, fra le organizzatrici della manifestazione “Salviamo i bambini dalla dittatura sanitaria” che si è svolta sabato a Roma, si è incatenata a un palo in piazza del Quirinale, simbolo per eccellenza dello Stato italiano per chiedere al Presidente della Repubblica di essere soltanto ascoltata, dato che portava con se le istanze di migliaia di madri e nonne preoccupate per il futuro dei loro bambini sul quale non c’è stata una sola parola del presidente Mattarella, nonostante sia sotto gli occhi di tutti che le mamme e le nonne tutte stiano vivendo in uno stato di incertezza e di grande angoscia.

Nonna Maura ha precisato che la sua era ovviamente una protesta pacifica ed un gesto simbolico ma necessario per provare ad ottenere le risposte. “Mi incateno ad un palo sperando che mi venga a liberare il Presidente della Repubblica“, ha affermato nonna Maura. In realtà più che a liberarla sono intervenuti diversi agenti per portarla via come fosse un delinquente qualunque. Anzi anche con metodi molto bruschi secondo diversi testimoni e secondo il racconto della donna. Ecco quindi che siamo al paradosso: mafiosi sono in libertà con la scusa dell’emergenza sanitaria ed abbiamo oggi un Ministro della Giustizia che non riesce neanche a riportarli dentro ad emergenza finita, mentre le manette scattano ai polsi di un simbolo delle donne, colpevole di voler rappresentare l’angoscia delle mamme italiane al presidente di tutti gli italiani.

Ed ecco come quegli stessi poliziotti che nei video che circolano vediamo spesso tenersi calci, pugni e sputi da coloro che ipocritamente alcuni definiscono le “risorse” venute da altri paesi, questi stessi poliziotti si sentono di fare il pugno duro con una donna fino a strattonarla, ammanettarla, ed umiliarla. Questa è la situazione odierna in quella che dovrebbe essere una democrazia.

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