Da sempre si è abituati a vedere squadre equilibrate tatticamente nella formazione titolare pensando all’eventualità di squilibrarla verso l’attacco (con l’inserimento di giocatori offensivi al posto di quelli difensivi) nel secondo tempo per provare a vincere una partita ancora non sbloccata, o addirittura per rimontare o riequilibrare una situazione di svantaggio.

Mister Gattuso, invece, ha quest’oggi ribaltato questa logica del calcio.

Nella partita contro il Genoa, esordio stagionale al San Paolo per il Napoli, gli azzurri sono stati schierati dall’inizio con la formazione più offensiva possibile:

Insigne – Mertens – Lozano alle spalle di Osimhen e, soprattutto, un centrocampo formato dai soli Fabian Ruiz e Zielinski (due che di certo non hanno le caratteristiche da “medianaccio”).

Gattuso ha voluto quasi dimostrarci che la partita con “obbligo morale” di vittoria… va provata a vincere con forza già nel primo tempo senza aspettare i classici “ultimi 20 minuti” per ridursi al forcing finale: se questo aumenta chiaramente il rischio di ritrovarsi in svantaggio… ciò aumenta però di molto anche le chance di ritrovarsi in vantaggio intorno al 70’ (non aver sbloccato questo tipo di partite è spesso pecca che per squadre che ambiscono al vertice può essere anche più pericolosa).

Naturalmente la mossa azzardata è favorita:

–          Sia dal sapere di poter contare su 5 sostituzioni e non più su 3 (evenienza che quindi può consentire al tecnico di cambiare più volte fisionomia alla propria squadra);

–          Sia dalla profondità della rosa azzurra in attacco che, oltre ai fortissimi titolari, può contare in panchina su gente come Politano e Petagna che possono di certo dare il loro contributo in corsa anche nel caso in cui lo schieramento iperoffensivo non abbia prodotto vantaggio.

E così il Napoli effettivamente si è ritrovato ben presto avanti nel punteggio, al decimo minuto, grazie al primo centro stagionale di Hirving Lozano (giocatore che sembra davvero rinato rispetto alla titubante stagione d’esordio appena conclusa).

L’infortunio di Insigne al 22’ ha fatto sì che l’esperimento durasse solo per poco (col Napoli già in vantaggio, Gattuso ha saggiamente schierato Elmas per riequilibrare l’aspetto tattico).

La verità è che poi il Napoli ha dilagato proprio quando l’atteggiamento è tornato ad essere meno spregiudicato, con “sole” 3 punte di ruolo schierate, ma, evidentemente, la ricerca ossessiva del gol e la concretezza nella finalizzazione stanno entrando nel DNA della squadra.

Il 6-0 finale è frutto delle reti nella ripresa di Zielinski, Mertens, Lozano, Elmas e Politano.

Curioso davvero notare che in 8 gol stagionali nessuna marcatura è stata realizzata da Osimhen, che comunque si è mostrato preziosissimo per i suoi compagni di squadra.

Difficile credere che tale atteggiamento possa essere ripetuto in partite con più alto grado di difficoltà. Avremo comunque la controprova già domenica prossima nella madre delle partite per gli azzurri: la trasferta in casa della Juventus!

Vittorio de Gaetano