Le leggi come le conosciamo hanno dimenticato lo spirito fondativo. Lo spirito fondativo di una legge era fare l’interesse dell’uomo.
Noi pensiamo sempre di andare avanti nella storia, ma poi ci accorgiamo che in realtà stiamo andando indietro. C’è una bellissima definizione che deriva dagli ordinamenti medievali che dice che “la legge è un ordinamento della ragione“.

Pensare e imparare a pensare è veramente l’elemento fondamentale, ma questo ordinamento della ragione è rivolto al bene comune. E lo è da parte di chi governa la comunità.

Questa definizione è uno dei fondamenti della mia Economia Umanistica: non potremmo avere questa definizione senza un certo ordinamento.
Attenzione: non si tratta dell’ordinamento giuridico che ci insegnano i professori di diritto, cioè il fatto che ci siano leggi superiori ad altre. Prova ne sia il fatto che da parecchi mesi disattendiamo la gerarchia delle fonti tramite un Primo Ministro che opera per dpcm (per giunta professore di diritto).

Perché dunque l’Economia Umanistica ragiona su questi postulati?
Perché la gerarchia delle fonti filosofiche dell’Economia Umanistica è così:

  • Sotto di tutto c’è la finanza, cioè la cosa meno importante. Oggi invece è quella che domina il mondo.
  • Sopra la finanza c’è l’economia, che non è Mes, Coronabond o Sure. Trattasi in questo caso sempre di finanza.
    Sopra l’economia c’è la politica, mentre oggi i politici sono camerieri dei finanzieri.
  • A sovrastare tutto c’è la morale.

Dal ragionamento sulla morale sono nati i più grandi filosofi, ma anche economisti di tutti i tempi.
Buona riflessione.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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