La prima domanda che mi pongo quando avviene un attentato o un evento che potrebbe essere di natura dolosa è: chi ne trae vantaggio? Chi auspicava che una cosa del genere accadesse?
Nel caso dell’esplosione di Beirut, a chi farebbe comodo il Libano distrutto da quelli che avrebbero i mezzi per colpirlo?

Mi sono ricordato di un articolo del Think Tank internazionale Carnegie, rilasciato il 10 giungo del 2020 con il titolo: “Destroying Lebanon“, distruggere il Libano per salvarlo. Gli esperti devono aver pensato che la parola distruggere fosse la più adeguata per riassumere le intenzioni in un report Usa dei conservatori repubblicani.

Secondo gli analisti della Carnegie, il Libano doveva stare molto attento a questo report dei membri conservatori della camera dei rappresentanti Usa: “ciò dovrebbe causare una grande ansia a Beirut”. Oggi quelle parole sembrano premonitrici. Certi ambienti dello stato profondo americano sono molti abili a prevedere cose che poi appariranno come casuali in futuro, soprattutto quando riguardano chi intralcia la leadership statunitense.

Sono quelli che nel report “Rebuilding american defence” parlavano della necessità di un evento catastrofico per rilanciare la difesa americana, e che parlavano della armi biologiche come strumento politicamente utile se necessario; quelli che con la pandemia stanno vedendo realizzarsi parte delle cose che avevano previsto, come il fatto che la globalizzazione guidata dalla Cina ai danni dagli Usa poteva essere fermata in futuro solo da una pandemia scoppiata in Cina. Tutte cose guarda caso poi realizzate.

Quindi qualcuno ha ritenuto che Beirut non potesse dormire più sonni tranquilli dato che, come riportato nell’articolo, solo colpendo il Libano gli Usa potevano indebolire gli Hezbollah, principale minaccia per gli Usa e Israele. Secondo Carnegie, i funzionari israeliani e i loro colleghi statunitensi credono da tempo che l’arsenale di missili degli hezbollah rappresenti una minaccia strategica e sottoscrivono l’opinione dell’ex ministro della difesa israeliano secondo cui il Libano è uguale a Hezbollah e solo indebolendo il Libano gli Usa possono indebolire Hezbollah.

L’ONU in queste ore dovrebbe emettere il verdetto sull’esplosione dell’autobomba che costò la vita al primo ministro Hariri, i cui indagati sono tutti membri del gruppo filo-iraniano Hezbollah che ora accusano Israele delle esplosioni di Beirut. E intanto Trump parla di bombe esplose…

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo


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