Scuola sì, scuola no. Questo il tema al centro del dibattito pubblico. Dopo sei mesi dall’inizio dell’emergenza coronavirus e la conseguente chiusura delle aule scolastiche, sono di più gli interrogativi delle certezze sulla potenziale riapertura. Plexiglas, banchi con le rotelle e mascherine: ogni giorno le soluzioni si moltiplicano e alla stessa velocità vengano scartate per le loro criticità.

Daniele Capezzone, giornalista de ‘La Verità’, ha analizzato questo problema e quello dell’immigrazione. Strategie troppo blande, a suo avviso, quelle adottate dal Governo per fronteggiare un potenziale aumento del virus proveniente da fuori.

Ecco cosa ha detto Daniele Capezzone a ‘Lavori in Corso’ nell’intervista di Stefano Molinari.

QUESTIONE SCUOLA

“Sono in cerca di una exit strategy. Dopo che si sono buttati avanti con la riapertura del 14 settembre si sono resi conti che non ci sono i banchi e di aule ne mancano diecimila. C’è anche il tema dei trasporti: un metro di distanza in aula quando poi prendi il bus e sei appiccicato? Cercano scuse. Non è una bella figura, le scuole sono chiuse da sei mesi. Che paese è quello che in sei mesi non riesce a riorganizzare una riapertura?”.

ATTACCHI A SALVINI E QUESTIONE IMMIGRAZIONE

“Uno può avere stima, disistima ecc. E’ del tutto irrilevante il giudizio di ciascuno su un’esponente dell’opposizione come Salvini. Credo che a certi commentatori e politici appartenga un disturbo ossessivo compulsivo su Salvini. È sempre colpa di Salvini. Invece di essere ossessionati dal corpo del cattivo sovranista forse sarebbe il caso di occuparsi dei problemi che il sovranista indica. Non mi pare che sia risolto il problema dell’immigrazione, della sicurezza pubblica o il problema fiscale italiano.

Ora dico agli avversari di Salvini che servirebbe realizzare delle politiche efficaci su quei temi anziché prendere la bambola di Salvini e conficcarle gli spilloni tre volte al giorno.

Sull’immigrazione Movimento 5 Stelle e PD non hanno la forza di mettersi d’accordo o fare determinati passi. Si limitano a non applicare le multe sulle navi ONG, non fare la stretta sui porti e adottano una via di mezzo. Peccato che la via di mezzo non funzioni. L’obbligo della mascherina e tenere i porti aperti nello stesso momento è un doppio standard che fa inca**are le persone. Non serve Salvini a mettere benzina sul fuoco. Il fuoco già c’è e uno si brucia”.

ALLEANZA PD E 5 STELLE

“L’altro giorno hanno fatto la votazione su Rousseau, aprendo teoricamente l’intesa, dopodiché Conte ha detto che questa intesa doveva essere messa a terra nelle sei regioni. L’operazione è riuscita solo in Liguria. Non sembrano ardire a un’intesa. #DiMaio non sembra che partita giochi. Comporre tutte queste cose non è facile”.


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: