Quando siamo per così dire invasi dagli sbarchi dei migranti, allora naturalmente vengono al pettine tutti quanti i nodi. Ci viene anche in mente, direi quasi subito, che non ha molto senso chiamare un uomo clandestino. Nessun uomo è clandestino su questo pianeta e non è colpa certo di qualcuno se è nato, ed è cresciuto, in una parte povera del nostro pianeta.

Ricordiamoci sempre che questa parte povera è stata determinata sostanzialmente dalla sorte e dalla volontà di noi parte ricca. Ma, a parte questo, si sente spesso dire che sarebbe utile aiutare i migranti a casa loro. Questo è senz’altro vero. Credo però che questa possa essere molto difficile nelle condizioni in cui abbiamo ridotto quelle loro case, e le abbiamo ridotte noi così.

Per esempio attraverso il cambiamento climatico di cui siamo noi ad avere i benefici, mentre diamo la parte negativa a tutti quanti gli altri che non hanno avuto alcun beneficio. Dunque, se teniamo presente queste cose, potremmo anche cercare di mitigare le nostre posizioni. L’altra cosa importante da far notare è che, quando si dice di aiutarli a casa loro, si dovrebbero destinare denari per questo scopo.

In realtà, negli anni tra il 2000 e il 2001, l’Unione Europea determinò che i paesi membri donassero una parte del loro PIL ai paesi africani. Dal 2001 nessun paese europeo lo ha fatto. Salvo, a turno, alcuni paesi della Scandinavia che lo avevano fatto per percentuali risibili. Quindi noi, a parole, vorremmo aiutare i migranti a casa loro. Ma poi, quando si tratta di trasformare queste parole in fatti con un aiuto economico, questo non lo facciamo.

Si può anche spesso sottolineare che questi paesi sono retti da oligarchie o da dittature, quindi sarebbe difficile far arrivare i denari proprio alle persone che ne hanno bisogno. Se noi pensiamo che i sapiens sono tutti uguali e che quelli sono nostri fratelli, e che non hanno avuto le nostre stesse possibilità anche per colpa nostra, allora forse qualcosa indietro a questi uomini, a queste donne e a questi bambini gliela dovremmo.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi


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