Processo alla Lazio. L’analisi del crollo biancoceleste è impietosa. I giocatori non si reggono in piedi. La ripresa shock della banda Inzaghi ha spalancato la strada a polemiche e malumori.

Le vittorie, ottenuto non senza grattacapi, contro Fiorentina e Torino avevano messo a nudo difficoltà coperte solo da guizzi solitari. Guizzi scomparsi nelle successive sconfitte contro Lecce, Milan e Sassuolo. Un crollo verticale e inaspettato.

Chi sono i responsabili di questo harakiri atletico? Le nostre ‘Teste di calcio’, nel pomeriggio di ‘Radio Radio Lo Sport’, hanno scoperchiato la pentola bollente in casa Lazio. Con il Direttore Ilario Di Giovambattista e Francesco Di Giovambattista, Fernando Orsi, Franco Melli, Furio Focolari, Alessandro Vocalelli, Stefano Agresti e l’ex centrocampista biancoceleste Dario Marcolin, oggi noto commentatore tecnico in televisione. Ecco cosa hanno detto.

Processo alla Lazio: il crollo di una squadra che non si regge in piedi

Dario Marcolin

Secondo me il problema della Lazio, di cui sicuramente avete già parlato, nasce anche da un’analisi fisica. Sono passati tre mesi dopo il lockdown ed è partito un altro campionato. La Lazio sembra quella che fisicamente ha fatto più fatica di tutte. Ho fatto la telecronaca della partita contro il Milan e lì sono andati in difficoltà, più che tecnica, anche fisica. Dal mio profilo questo aspetto è in cima alla lista delle varie problematiche che ha avuto la Lazio in questa ripartenza. Perché, come diceva Furio Focolari, non è che una squadra dopo 21 risultati utili consecutivi riparte dopo tre mesi e non sa più fare le cose. Le cose le sa fare, solo che non è accompagnata dalla condizione atletica. Ieri ho fatto la telecronaca del Verona: il Verona vola. Fisicamente queste sono squadre, come il Milan stesso, che hanno una gamba diversa.

Nessuno prima aveva davanti un modo per poter organizzare dodici partite in un periodo caldo della stagione. Saranno state fatte valutazioni, però qualcosa che non torna c’è. Ovviamente, quando ti trovi quattro sconfitte in sei partite, è grave. La Lazio volava prima, adesso trovi giocatori che si trovano davanti un muro. Poi c’è un aspetto psicologico da valutare. La Lazio l’ultima sconfitta l’aveva fatta a fine settembre. Si è ritrovata al 24 giugno a perdere con l’Atalanta. Se contate erano 8 mesi che a Formello non si affrontava una settimana con la sconfitta. Quando vinci la settimana va da sola tranquilla. Quando invece ti trovi di fronte problemi da risolvere viene fuori un po’ tutto. Secondo me i primi a saperlo sono stati i giocatori che non si sono più ritrovati quello sprint. Ormai giochi ogni tre giorni e in allenamento non puoi modificare nulla.

Fernando Orsi

Mi sembra abbastanza lampante il fatto che la condizione fisica della Lazio sia veramente scadente. Le partite che ha vinto con Fiorentina e Torino le ha vinte più di pancia che di superiorità.  La Lazio nei primi 35 minuti con l’Atalanta sembrava una squadra meravigliosa, poi da lì è crollata. Secondo me c’è anche il problema mentale. Grandi pressioni, che non aveva prima del lockdown, si sono accumulate in questi due mesi e mezzo. Lotito che voleva giocare a tutti i costi, la Lazio che pensava di essere a 1 punto dalla Juventus, sono cresciute le pressioni miscelate alla condizione fisica e agli infortuni. Ecco che la Lazio è questa. Adesso sono convinto che la Lazio conquisterà la Champions League. Tutto questo tanta gente lo dimenticherà. L’importante però è che la Lazio faccia un esame di coscienza su quello che è successo. La Lazio prima del lockdown era una squadra meravigliosa. Una partita a settimana con l’organico di 12-13 giocatori. Una partita ogni tre giorni non la può fare. Il prossimo anno in Champions dovrà fare sicuramente qualcosa di diverso, soprattutto a livello di acquisizione di giocatori. Non giocatori normali, ma giocatori che possano fare i titolari. In Champions incontri squadre che, se non metti la formazione titolare, ti fanno 3 goal e vai a casa.

melli

Franco Melli

Quello che si sta dicendo è gravissimo. In una corsa questo è il finale di una gara. Le dodici partite finali che non possono valere meno di quelle prima della pausa. Valgono uguale, se non di più perché è il finale. Quindi se ti presenti in queste condizioni se colpevole, al punto da cancellare quello che di buono hai fatto prima.

Furio Focolari

Il problema della Lazio non è quello delle seconde linee scarse. Il problema della Lazio riguarda proprio i suoi campioni. Luis Alberto e Immobile, per dirne due, stanno giocando male male male. Leiva, per dirne tre. A tratti Milinkovic. Solamente Lazzari sta giocando bene: ha fatto una preparazione diversa?

Alessandro Vocalelli

Franco Melli, estremizzando, rende la cosa paradossale però ha perfettamente ragione. Quello che vedo nella Lazio di oggi è una cosa veramente malinconica. Io invece penso che sarebbe il caso di accusare qualcuno. Questa storia non può finire così nell’indifferenza. La Lazio, in questo momento, è la peggiore squadra della Serie A. Ho visto il Sassuolo scherzare con i giocatori della Lazio, girarli intorno come un adulto fa con un bambino quando non gli vuole far prendere il pallone. E’ stata una cosa mortificante. C’è stato un crollo totale. E’ una squadra che non sta in piedi. Secondo me non regge nemmeno la questione mentale. Nel calcio del 2020 questo non può succedere. Una società con uno staff tecnico di 10 persone, uno staff medico con fior di specialisti, non può presentarsi in questa maniera al ritorno del campionato.

Stefano Agresti

Per me il problema, e lo dico dall’inizio, è quasi esclusivamente fisico. Poi tutti gli altri motivi vengono a caduta. La squadra non sta oggettivamente in piedi. Magari ha avuto la sfortuna di trovare il Mian e il Sassuolo che stanno particolarmente bene nelle ultime partite. Non vorrei però che questo ultimo periodo venga amplificato dal fatto che prima la Lazio aveva fatto benissimo. Se la Lazio fosse stata quinta, e dal quinto posto fosse andata all’ottavo, il dramma sarebbe stato molto contenuto. Non vorrei che la grande illusione di lottare con la Juventus diventasse un handicap nel valutare il crollo. Se alla prima giornata di campionato ci avessero detto: ‘La Lazio entra in Champions senza nemmeno lottare’ tutti avremmo detto: ‘Ha fatto una bella stagione’. Invece ora diventa un disastro perché non è stata capace di lottare per lo scudetto con la Juventus.


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