L’occhio di Collovati sulla corsa Scudetto. Il campione del mondo del 1982, ex difensore di Milan e Roma, è intervenuto nel corso di ‘Radio Radio Lo Sport’.

Mancano 5 giornate al termine del campionato e la lotta scudetto sembra ancora aperta. La Juventus sta attraversando un periodo non semplice con le ultime tre gare prive di successi. Lunedì sera i bianconeri ospiteranno una Lazio in piena crisi. Nel frattempo l’Inter di Conte si riaffaccia al secondo posto con 6 lunghezze di distacco. Senza dimenticare la strepitosa Atalanta di Gasperini.

Questo il quadro dei temi trattati da Fulvio Collovati con il Direttore Ilario Di Giovambattista, Francesco Di Giovambattista e le Teste di calcio in collegamento.

Juventus-Lazio match spartiacque in ottica scudetto

Lo spartiacque sarà la partita di lunedì. Se la Juventus vince, vincerà lo scudetto. Se la Juventus non vince, in base all’andamento di Roma-Inter, il campionato potrebbe essere considerato ancora aperto. Se la Juventus non dovesse vincere sarebbe la conferma della crisi bianconera. Prendere 9 goal non è da Juventus. La partita di lunedì contro la Lazio, per tanti motivi, che tutti attendono indipendentemente da quello che succederà tra Roma e Inter. Questa flessione della Juventus fa riflettere. Penso che nel giro di 5-6 giorni diremo se sarà scudetto per la Juventus oppure no”.

Roma-Inter dall’esito imprevedibile

Questa è un’Inter, anche se la partita con la Spal non fa testo per la debolezza dell’avversario, che non molla. La Roma è vero che si è ripresa ultimamente, ma non è che stia benissimo. Io non farei molto affidamento, se fossi uno juventino, di Roma-Inter. La Juventus deve vincere con la Lazio e basta”.

Conte è un mister stressante nei confronti dei giocatori

L’Inter è seconda in classifica. Non può essere un lavoro negativo. Qualcuno, dopo i punti persi con Sassuolo, Bologna e Verona, parlava di fallimento. Però i conti si fanno alla fine. Conte è un personaggio che stressa un po’, nel senso che pretende il massimo dai propri giocatori. Ogni tre giorni chiaramente a volte c’è la tendenza, a livello fisico e mentale, a rilasciarsi. Io parlo da ex giocatore; le briglie devono essere un po’ più sciolte, non si può sempre essere tirati al massimo”.

L’Inter deve solo mangiarsi le mani per le occasioni perdute

La differenza tra Inter e Juventus si nota non solo dagli scontri diretti ma, come detto prima, dal rendimento recente. L’Inter ha fatto 2 punti in 3 partite. La Juventus invece ha 10 punti in meno rispetto alla scorsa stagione, quindi questa Inter può solo mangiarsi le mani. Può solo recitare il ‘Mea culpa’ in questo momento. Un’opportunità come quella di quest’anno, con una Juventus così problematica a centrocampo e in difesa, difficilmente la ritroverà nelle prossime stagioni. Qui non vediamo i 3 goal presi dal Sassuolo, ma le altre palle goal costruite dal Sassuolo”.

Tutte le lacune di questa Juventus

Su Sarri guardo i numeri. Di solito si dice che la Juventus due partite di fila non le perde mai e invece quest’anno è successo. Poi non è solo colpa di Sarri. Ha dei problemi a centrocampo, io lo sto dicendo dall’inizio del campionato. Delle prime 4 o 5 in classifica è il centrocampo che regge di meno. Per non parlare poi dei problemi difensivi”.

Sul fenomeno Atalanta

Ho commentato l’Atalanta già 4-5 volte e l’ho vista sempre giocare ai massimi. Io non alimento qualche cattiveria detta sulla eccessiva corsa dell’Atalanta. Dico che sono ben messi in campo, tutto qua. E’ una squadra molto aggressiva, gioca molto corta e compatta. Faccio un esempio: la partita con il Valencia poteva finire 7-3. E’ una squadra che rischia, gioca sempre al limite. I difensore salgono fino al centrocampo e aggrediscono. Poi ha dei giocatori anche di talento: Zapata, Ilicic, Gomez, Gosens per non parlare di Hateboer. E tutto calcolato in fase di mercato. Vengono presi giocatori che nel meccanismo di Gasperini si inseriscono alla perfezione”.

I limiti dei difensori di oggi

I difensori attuali sono schiavi di due cose. La prima che non c’è più una scuola di difensore. Spesso vado a vedere gli allenamenti di qualche squadra. Si lavora in gruppo ma non si lavora più individualmente. Questo significa che non ti insegnano più ad anticipare, a temporeggiare, a portare il mancino sul destro. Tutte quelle piccole furbizie che ti insegnavano sin dal livello giovanile. La seconda cosa è che sono schiavi del mezzo tecnologico. Il ruolo del difensore non esiste più. In area di rigore i difensore sono come pinguini con le mani indietro, e questa già è una cosa ridicola. Stanno a distanza di 1 o 2 metri perché hanno paura del contatto. E’ un calcio poco vero, secondo me. Però, dato che lo commentiamo, dobbiamo attenerci a quello che vediamo”.

Su Cristiano Ronaldo

Certamente stiamo sempre parlando di uno dei due fuoriclasse che ci sono nel calcio mondiale. Però è evidente che non è il Cristiano Ronaldo di Madrid. Il Ronaldo di Madrid era un’altra cosa. E’ un Ronaldo forte, grandissimo professionista, che si sta gestendo. Però questo fa capire quanto il calcio italiano sia un po’ in difficoltà. Questo non è il migliore Cristiano Ronaldo però è sempre il vice capocannoniere del campionato. Quando arrivi a 35 anni è chiaro che perdi un po’ in forza, ma giochi con l’esperienza”.


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