L’italiano “nella media” non ha compreso appieno la funzione degli Stati Generali.
Lo dicono i sondaggi, in cui nel migliore dei casi una buona metà degli intervistati pensa che l’iniziativa del Premier Conte possa essere utile, ma non è così per una parte cospicua di elettori.
Certamente anche la scelta di lasciar fuori la stampa da Villa Pamphili non ha aiutato nella percezione dell’iniziativa come luogo di decisioni utili: funzionali per il Paese, per un’accelerata sulla Cassa Integrazione, per fare chiarezza sugli aiuti europei.

“Lo scopriremo solo vivendo” si dice in questi casi, ma il Segretario della Lega Matteo Salvini non ci sta a rassegnarsi, ponendosi nella fazione di coloro che non solo non comprendono la funzione della riunione a Villa Pamphili, ma che invitano l’ideatore dell’iniziativa a farsi da parte.
Con un velo di ironia e un pizzico di amarezza è questo che Salvini ha detto durante ‘Lavori in Corso’.
Ecco l’intervista completa.

Stati Generali

Non mi sembra che i risultati siano stati esaltanti, anche perché imprenditori, artigiani, sindacati hanno attaccato. Se doveva invitare degli chef stellati o dei registi famosi poteva farlo anche in un secondo momento, anche perché mezz’ora fa esce la notizia su fondi europei: sostanzialmente hanno detto “ci rivediamo tra un mese e i soldi arriveranno l’anno prossimo”.
Se devi organizzare questo cinema per ottenere il fatto che a luglio forse ti accordano soldi che, forse, arriveranno nel giugno 2021, allora hai sbagliato mestiere e non devi fare il Premier. Potevi fare l’astrologo.

La domanda che facciamo al Premier e al Ministro dell’Economia è: intanto che l’Europa decide il se, il forse, il come e il perché, perché non emettete 100 miliardi di buoni del tesoro italiani per i risparmiatori italiani, per la scuola e per ciò che serve, come la cassa integrazione?
Hanno fatto Villa Pamphili, non lo so perché. Magari Casalino ha la passione per le ville. Non ne ho idea.

Smart working: la polemica sulle “ferie pagate come lavoro”

Dire che si sia trattato di vacanza a stipendio pieno mi sembra ingeneroso. Faccio l’esempio degli insegnanti, l’ho visto coi miei figli. Ci sono insegnanti che nell’arco di 15 giorni si sono dovuti inventare programmatori, esecutori, video, compiti, videolezioni, videoconferenze. Pensiamo anche, faccio un esempio controcorrente, ai lavoratori dell’INPS: sono circa 30 mila, al mazzo che s sono fatti i lavoratori dei comuni per dare i buoni alle famiglie. 
Ovviamente se ti arriva la cassa integrazione dopo quattro mesi non è colpa dell’impiegato dell’INPS, ma di un decreto fatto coi piedi dal governo che ha preferito coinvolgere i sindacati da cima a fondo, invece di scegliere la velocità.

Sindaco di Roma: ci sono profili?

Ho già qualche profilo in testa e ne ho incontrato qualcuno. Non decido da solo, ma serve qualcuno che nella vita ha fatto, ha organizzato, ha ripulito, ha rilanciato. Altrimenti non serve un’altra Raggi. Non serve una persona simpatica e gradevole che però non ha toccato nulla sulle strade, sul commercio, sulle case popolari. E vale anche per la Regione Lazio, perché Roma conta la metà degli abitanti del Lazio, ma non è che i suoi problemi si debbano scaricare sula testa e sulla pelle degli altri abitanti del Lazio.

Sono venuto in Regione anche perché ci sono 35 milioni di euro fantasma che ballano, aziende a cui sono stati dati appalti nonostante siano nate dopo l’appalto stesso, quindi se c’è un giudice a Roma, oltre che passare il tempo a intercettare me, magari dia anche un occhio a come sono stati spesi i soldi dei romani e dei cittadini del Lazio.


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