La guerra tra le due superpotenze che rappresentano le due più grandi economie del pianeta, Usa e Cina, è già in atto da tempo. Una vera e propria nuova guerra fredda, ma in chiave moderna. E’ infatti un conflitto tecnologico.

Chi vince questa battaglia dirigerà il futuro. Gli americani l’hanno capito bene, ma sanno anche che la stanno perdendo. Per questo motivo hanno lanciato dei moniti pesantissimi agli alleati e non solo. Hanno fatto sapere che gli accordi con la Cina su materie come il 5G mettono in discussione la Nato e i rapporti di collaborazione con i servizi di intelligence.

Trump ha risposto subito con una guerra commerciale. Ma a qualcuno nel Deep State americano quella risposta non basta. La posta in gioco è troppo alta. C’è chi auspica un intervento radicale ed immediato che possa affermare la Cina e disarcionare Trump.

Questo scenario ci riporta indietro ai tempi della prima guerra fredda tra Usa e Unione Sovietica. E ci ricorda che quando gli Stati Uniti vengono minacciati entrano in gioco forze e organizzazioni fuori da ogni controllo e pronte a tutto. Anche a quello che i vertici politici e militari scrivono nei loro documenti ufficiali: ossia che si potrebbe trasformare la guerra biologica dal regno del terrore ad uno strumento politicamente utile.

Il Coronavirus è visto in quest’ottica oppure è una pura coincidenza che questa pandemia sia scoppiata nel momento di massima crisi diplomatica tra Usa e Cina. E che questa pandemia abbia fermato la Cina e rischia di disarcionare Trump. Proprio quello che volevano ottenere coloro che hanno scritto prevedendo la possibilità che la guerra biologica possa diventare uno strumento politicamente utile.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo


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