Hanno letteralmente scatenato un terremoto le parole pronunciate dal medico Alberto Zangrillo nella nota trasmissione di Rai 3 “Mezz’ora in più”.
Il Covid clinicamente non esiste più“, ha affermato suffragando la propria tesi di esperto, nonché direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, sostenendo che il virus si è depotenziato notevolmente rispetto a marzo e dunque clinicamente ha cessato di esistere.

“Di questo si deve occupare la scienza”, dicevano

Il terremoto non ha guardato solo gli esperti e i medici, ma anche la comunità dei “professionisti dell’informazione” – come si sono ribattezzati pomposamente i giornalisti – e la comunità politica.
Vi è stata una vera e propria levata di scudi contro Zangrillo e le sue tesi sia da parte di medici, sia da parte di giornalisti, sia da parte di politici.
Perché tanto accanimento e tanta ostilità verso una tesi che, semmai, meriterebbe di essere confutata scientificamente?
A Zangrillo si è persino contrapposto il Ministro della Sanità Speranza, quasi come se in ambito medico le parole di un dottore possano essere confutate da un politico, dopo che per mesi ci hanno detto che di medicina si devono occupare solo gli esperti: ennesima contraddizione del discorso dominante.

A chi serve l’emergenza?

Sorge davvero il dubbio che non possa mai finire questa emergenza, che non debba mai terminare perché, se terminasse, dovrebbero avere fine anche le misure emergenziali che si sono attivate in funzione della pandemia: se non v’è più l’emergenza, non hanno ragione d’esistere le misure emergenziali.

Bisogna quindi tornare alla ratio, che è proprio quello che la nuova razionalità politica centrata sul terrorismo psicologico non può assolutamente permettere.
Ecco perché si è verificata una tale ostilità rispetto alle tesi del Dottor Zangrillo, pur se pacatamente esposte.
Per il logo unico terapeuticamente corretto il virus non deve mai andarsene del tutto, in modo che le misure liberticide del nuovo regime terapeutico sanitario non vengano mai meno.
Il dispositivo è svelato.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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