Lotito e il pagamento di Zarate: è guerra aperta. A distanza di diversi anni le ruggini sono peggiorate tra il Presidente della Lazio e l’entourage del calciatore argentino. Un vero e proprio conflitto a base di carte bollate, riemerso in tutta la sua forza d’urto dopo il servizio trasmesso nell’ultima puntata de ‘Le Iene’.

Il procuratore di Mauro Zarate, il connazionale Luis Ruzzi, ha tuonato a suon di documenti sul presunto mancato pagamento di una parte delle commissioni dovute. Tra le carte emerge anche la complessità dell’operazione intrapresa nel 2008-2009, caratterizzata da una cospicua intermediazione tramite la società inglese ‘Pluriel’. La restante cifra, tolti i 7 milioni riconosciuti direttamente al giocatore, doveva essere versata alla Moisen S.A., società gestita dal fratello di Zarate.

L’autore del servizio de ‘Le Iene’ Filippo Roma è intervenuto nel pomeriggio a ‘Radio Radio Lo Sport’ per chiarire i passaggi salienti della complessa vicenda. L’inviato ha risposto alle considerazioni del Direttore Ilario Di Giovambattista, di Francesco Di Giovambattista, Stefano Raucci e delle nostre ‘Teste di Calcio’.

Alla fine Lotito non ha accettato la replica. Lo abbiamo cercato tutta la settimana. Abbiamo proposto orario, giorno e luoghi prescelti. Ciononostante non ha voluto esercitare il diritto di replica che gli offrivamo. Anzi, sfrutto il mezzo radiofonico per invitarlo, se vuole, a farlo perché noi siamo qua. Quando vuole siamo qua a dargli voce”.

“I doveri del giornalista prima di tutto”

Io capisco l’atteggiamento dei tifosi laziali. Sono notoriamente della Roma, pubblicamente della Roma e posso capire che questo aspetto dia fastidio o comunque possa generare rabbia. Detto ciò vi garantisco, al cento per cento, che io prima di essere tifoso sono un giornalista. Quando mi arriva una notizia, la racconto. Vi garantisco che avrei fatto lo stesso il servizio se l’identica notizia mi fosse giunta dalla Roma. Il mestiere mio è raccontare notizie, come l’attaccante a cui arriva un assist che fa? Non tira in porta? Non c’è una congiura mia e di Luis Ruzzi contro la Lazio, ci mancherebbe altro. Se fosse così dovrei cambiare mestiere domani mattina”.

E Petrucchi che fine ha fatto?

Non sappiamo che fine abbia fatto il mediatore inglese. Io ho provato a contattarlo, perché ho avuto per le mani un cellulare, ma nessuno mi ha risposto. Perché sarebbe molto interessante sentire il punto di vista di Riccardo Petrucchi. Secondo me è la chiave di questo percorso. E’ il perno sul quale ruota la famosa commissione. Sì, magari a parlarci con Petrucchi. Anzi se ci ascolta, ribadisco, io sono qua pronto ad ascoltare.

I motivi della lunga attesa di Ruzzi

Noi abbiamo iniziato a lavorare sulla vicenda a gennaio. Perché questa segnalazione mi è arrivata personalmente alla fine di dicembre e abbiamo iniziato a girare il servizio a gennaio. Poi ci siamo interrotti perché Le Iene sono state ferme per un mese e mezzo, causa Covid. Dovevamo comunque aspettare prima di mandare in onda il pezzo. Noi abbiamo chiesto a Luis Ruzzi: ‘Ma come mai te ne esci fuori dopo tutti questi anni?’. Lui ha dato una sua versione e dice due cose. Da un lato sperava che Lotito intervenisse affinché la loro richiesta dei 3 milioni e mezzo fosse soddisfatta perché secondo loro il garante dell’operazione era Lotito in persona. Colui che aveva presentato a Ruzzi e Zarate Riccardo Petrucchi. Per tanti anni Ruzzi ha chiesto a Lotito di ricevere almeno questi 3 milioni e mezzo. Poi nel contempo, essendo a conoscenza della causa civile che la Pluriel aveva fatto alla Lazio, aspettava la fine di questa vicenda giudiziaria per poter chiedere i soldi alla Pluriel. Così ha fatto, ma Petrucchi gli ha risposto picche.

Poi c’è un terzo aspetto che ci dice Luis che afferma: ‘Io ho aspettato un po’ anche perché ci tenevo che la carriera di Zarate, che dopo l’esperienza laziale aveva subito un ribasso, si ristabilizzasse’. Lui ci racconta anche un aspetto di cura psicologica verso il giocatore.

“Nessuno può dare lezioni di morale in questa vicenda”

In effetti non è che Ruzzi ci possa fare grandi lezioni di morale. Perché fino a che le cose si lavano per il verso giusto lui ovviamente non ha nulla da dire: per i primi due anni l’accordo è andato secondo i patti.
E’ chiaro che lui esce allo scoperto quando vede che l’accordo salta. Quindi nessuno può dare lezioni di morale a nessuno. Per quanto riguarda le incursioni di Ruzzi, noi stavamo già lavorando sul pezzo perché quelle sono state fatte a febbraio. Come ho detto prima noi eravamo a conoscenza della storia da dicembre ed io ho intervistato per la prima volta Ruzzi a gennaio. La nostra idea, una volta fatto il servizio, era quella di andare sotto Lotito e fargli un’intervista. L’idea nostra era fare un secondo capitolo presentandoci da Lotito. Però siccome il servizio è stato reso noto prima ancora che andasse in onda, a quel punto ci siamo sentiti in dovere di cambiare tecnica. Cioè non di andare a sorpresa ma di concordare in maniera più tranquilla un’intervista.

Le carte presentate da Ruzzi

Sì, a noi Ruzzi le carte ce le ha date tutte. Altrimenti non avremmo mai fatto il pezzo. Carte che racconta il percorso di questa famigerata commissione. Probabilmente all’epoca, quando lo ha incontrato Furio Focolari, sperava ancora di risolverla ‘in bonis’ con Lotito. Cioè sperava ancora che Lotito in qualche modo accontentasse le loro richieste. Quando ha capito che Lotito era diventato sordo alle sue richieste, come spesso accade in questi casi, ha detto ‘Muoia Sansone con tutti i filistei’ e si è presentato da noi.

Contro la Lazio nessun attacco congiunto

Posso capire che soprattutto i tifosi possano pensare che ci sia stato un attacco congiunto, stabilito dai piani alti del potere nordico, per attaccare la Lazio che lotta per lo scudetto. Non è così. Non c’è alla base una premeditazione congiunta. Lo dimostra il fatto che noi questa storia la stavamo già trattando a gennaio. Questo ve lo escludo a priori”.

Risvolti nell’immediato futuro?

Mediaset è arrabbiata nera per questa storia della fuga del servizio prima della messa in onda. Non si sa come ma il servizio in qualche modo è uscito fuori dal nostro controllo e ha girato. Questa è una grave violazione del copyright di Mediaset. Non è una cosa che ovviamente abbiamo fatto noi. Gli avvocati della Mediaset sono già all’opera per capire cosa è successo perché nella storia del nostro programma non era mai accaduto che un servizio girasse prima che andasse in onda. Quindi questa cosa per noi è gravissima.

Per ora da ieri sera non è successo nulla. Lotito dice che ci porta in tribunale. Noi ci difenderemo. Abbiamo gli elementi per difenderci. Considerate che noi quando mandiamo in onda un servizio prima viene scandagliato e vagliato dall’ufficio legale di Mediaset.

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