Siamo ancora costretti a ragionare di pandemia. Quello che ancora non riusciamo a capire effettivamente, nella situazione italiana, è come mai la curva dei contagi e quelle delle vittime sia così lenta a calare rispetto agli altri paesi. Ci sono diverse risposte a questa domanda ma forse non tutte sono esaustive. Una prima risposta è tutta quanta interna all’Italia e cioè che la Lombardia è stata letteralmente l’anello debole della catena.

La gran parte, più della metà, dei contagi e delle vittime è in Lombardia. Dunque è lì che è accaduto qualcosa, ma perché?

Al di là delle singole responsabilità di chi amministra la Regione, su questo naturalmente non ho nessuna voglia di entrare sono questioni di natura forse nemmeno politica: qualcuno dice che l’aver consegnato per il 35% a privati la sanità in quella regione non ha favorito in questo caso di pandemia ed epidemia pur essendo una regione di grandissime eccellenza, basta ricordare per tutti il San Raffaele o tanti altri istituti di grande importanza. Senz’altro questo è una parte della risposta, anzi ci mettiamo anche il Piemonte che ha fornito una dimostrazione pur non particolarmente valida di risposta.

Bisogna però ricordare che il Veneto ha risposto molto bene. Così anche le altre regioni, l’Emilia-Romagna in particolare. Ci potrebbe essere anche una motivazione di natura più particolare. Cioè quella che per esempio in Spagna il lockdown è stato molto più rigido che da noi e per questa ragione forse loro vedono calare prima i contagi. Ma questo si potrebbe ricondurre ancora alle questioni lombarde. Lì non hanno smesso di lavorare, hanno continuato a farlo in tutta quella parte produttiva d’Italia. Dunque quel 10, 15 qualche volta 20% di contagi sul luogo di lavoro hanno continuato a verificarsi.

La curva delle vittime sarà l’ultima a scendere, i contagi stanno adesso comunque complessivamente diminuendo. I dati sono buoni a una settimana dal 18 maggio. Ma questa è proprio la settimana cruciale per vedere se abbiamo scavallato e siamo effettivamente in un’altra fase tutta nuova, per cui le attività potranno riprendere in maniera più tranquilla.

Intanto però riflettiamo su questo dato, perché sono quelli gli unici punti che possiamo affrontare con serietà anche da un punto di vista scientifico. I dati, sono quelli da cui dobbiamo partire.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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