L’emergenza Coronavirus ha consegnato all’uomo una società stravolta, caratterizzata da elementi entrati bruscamente nella quotidianità di ciascuna persona. La mascherina può essere annoverata tra i protagonisti del nuovo presente. Da oggetto riservato agli specialisti della medicina, questo dispositivo ha trapassato la realtà scientifica diventando bene comune.

Eppure l’utilizzo delle mascherine, attualmente obbligatorie negli ambienti chiusi, è contestato da chi le ritiene un mezzo di oppressione, oltre che velleitario in termini di prevenzione. Ad esempio. secondo il filosofo Diego Fusaro “la mascherina ci priva di ciò che Levinas, intellettuale francese, definiva il tratto tipico dell’umano, cioè il volto“.

L’applicazione di questi oggetti, sostiene Fusaro, sarebbe un’ulteriore passo del popolo verso quel “nuovo ordine terapeutico” già denunciato dal pensatore in numerose occasioni. Il tema è stato approfondito da Diego Fusaro ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich.

Ecco l’intervento di Diego Fusaro a “Un Giorno Speciale”.

La mascherina è il marchio della bestia

“Siamo entrati in un’inedita fase di integralismo scientifico. Ciò che rifiutavamo su base religiose, lo accettiamo serenamente se viene dal verbo scientifico. La mascherina diventa un vero e proprio marchio dello schiavo quando viene applicata in ogni contesto. Siamo al cospetto di un nuovo marchio identificativo del post-umano. La mascherina è il marchio della bestia, quello che ti rende come una bestia.

Subentrerà una lotta durissima nei prossimi tempi intorno al tema della mascherina. Già qualcuno ha lanciato una crociata contro i “No-Mask”. Come se chi non vuole portare la mascherina fosse un riottoso e pericoloso untore. La mascherina sarà il segno distintivo del nuovo suddito del capitalismo terapeutico”.

Svolta autoritaria

Lo scienziato è vittima del mito del dato, come se fosse un qualcosa di certo. Non sono affatto scientifici…hanno funzione metafisica.

In secondo luogo, è chiaro che se al posto della politica c’è il medico vi è una svolta autoritaria. Per ovvie ragioni, perché il rapporto tra medico e paziente non è un rapporto democratico. Cosa accade quando il politico diventa il medico e la nazione diventa il corpo da curare, Cura Italia non a caso? Succede che non bisogna parlamentare e discutere delle terapie.

Terzo punto fondamentale. Titolava ieri l’Adnkronos: “Il virus è pronto a schizzare di nuovo”. E’ la stessa retorica dello spread, lo avrete notato. La stessa che per anni è stata utilizzata per la crisi economica, torna ora per la crisi pandemica.

Il Coronavirus è utilizzato come metodo di Governo per riplasmare i rapporti in chiave autoritaria”.

La resa di Papa Francesco

“Il filosofo Giorgio Agamben ha detto che quella della scienza è diventata la nuova teologia. Quando il Papa dice dobbiamo obbedire e mantenere il distanziamento sociale è già succube di questa nuova teologia scientifica. Devota non più ai paramenti vescovili, ma al camice bianco.

In questo modo la Chiesa riconosce la propria resa. Non ci sono più i due soli come diceva Dante Alighieri: Papato e Impero. E’ rimasto solo l’Impero“.


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