Sono passati più di 10 giorni dall’attesissimo open day della nazione. Il 18 maggio, vissuto dal popolo italiano con più trepidazione di un capodanno, ha messo la parola fine all’insofferente lockdown iniziato a marzo. Un giorno di festa? Non per tutti, visto che sono migliaia le attività che ancora oggi non hanno ripreso i lavori.

C’è chi attende la cassa integrazione, chi i bonus, chi non non prenderà né l’uno né l’altro, ma ad accusare maggiormente il colpo sono le imprese italiane, il cui destino oscilla tra il rischio di non riaprire mai più e quello indebitarsi ulteriormente per tamponare come possibile la propria condizione.

Di fronte a un’Italia in ginocchio, la domanda che si fanno in tanti è sempre la stessa: dove sono finiti i miliardi dei decreti? Secondo Valerio Malvezzi non ci sono mai stati e il perché lo ha spiegato in 5 punti a Francesco Vergovich e Fabio Duranti.

DOVE SONO FINITI I MILIARDI DEI DECRETI? ► Malvezzi dimostra che non ci sono mai stati in 5 punti

“700, 800, 900 miliardi, le cifre ormai non le conta più nessuno. Se fossero veramente 900 miliardi diviso 60 milioni di persone vorrebbe dire che tutti noi dovremmo ricevere 15 mila euro a testa. Ora o qualcuno se li è imboscati oppure non ci sono.

Vi dico quello che dal mio punto di vista è il motivo per il quale questi soldi non ci sono, e voglio dirlo attraverso 5 punti che vorrei che fossero ricordati come ‘I 5 gravi errori che ha creato l’euro’.

  1. Distruzione dei salari
  2. Distruzione dei redditi delle famiglie
  3. Aumento dei debiti delle famiglie e delle imprese
  4. Rischio di far saltare le banche
  5. Aumento dell’austerità

O noi capiamo che questi 5 punti sono la storia dell’euro degli ultimi vent’anni, oppure continueremo a discutere di decretini e staremo sempre lì a guardare il dito senza invece guardare la luna.

Questa è la mia spiegazione: quei soldi non ci sono mai stati”.


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