La storia che state per leggere racconta di un’emergenza Coronavirus totalmente diversa rispetto a quella che abbiamo conosciuto fino ad ora.
Una narrazione nuova della crisi sanitaria, fuori dagli schemi del mainstream, dal parere degli esperti e dalla quotidianità del bollettino sui dati della pandemia.

Infatti i numeri che oggi ci indicano oltre 30 mila morti (243 vittime in più) e 217.185 mila contagi (1327 in più) potrebbero essere non solo falsi, ma anche diametralmente opposti. Il virus non causerebbe alcun decesso, i primi casi in Italia risalirebbero allo scorso ottobre e già un terzo della popolazione lo avrebbe contratto.

A rivelarlo uno studio shock condotto dal professor Pasquale Bacco che insieme ad un gruppo di ricercatori ha effettuato 7038 visite mediche a partire dal mese di febbraio. Stando al suo racconto ci sarebbe una storia da ribaltare e riscrivere di sana pianta. Per conoscere la sua versione dei fatti Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno intervistato il dottor Pasquale Bacco, medico legale e ricercatore.

Ecco l’intervento del prof. Pasquale Bacco a Lavori in Corso.

Un terzo della popolazione è già stata contagiata

Noi siamo un gruppo di medici e lavoriamo per una società americana che si chiama Meleam ed ha quarantuno uffici in Italia. Abbiamo effettuato, partendo da inizio febbraio, 7038 visite mediche con relativi kit sierologici.

Lavorando su soggetti clinicamente sani, siamo andati a verificare se ci fossero gli anticorpi nel loro sangue per il Covid. Quindi se questi soggetti fossero più o meno in contatto con il virus.

Risultato: su 7038 ci hanno dato una media nazionale del 34% di persone già contagiate. Abbiamo avuto un punto massimo su Brescia intorno al 49 e un punto minimo in Sicilia sul 28-29″.

Primi casi ad ottobre nel silenzio dell’unità di crisi

All’inizio siamo entrati in contatto con l’unità di crisi. Dopo il 49% di Brescia, siamo andati presso l’unita di crisi di Roma, che allora si stava formando, e abbiamo detto questi sono nomi, cognomi, indirizzi e tutto. Noi abbiamo un 49% di dati che lascia perplessi. Peraltro su un campione ampissimo, allora ne avevamo fatti 1700. Quindi la possibilità di errore praticamente è zero.

Ma la cosa importante di Brescia è che non solo c’era il 49% di soggetti positivi, ma il 74% di questi presentavano immunoglobuline G come memoria immunitaria. Cioè, non erano infezioni recenti. Ora, se noi consideriamo su tutta la zona il numero del campione, il valore elevato di positività e immunoglobuline G dobbiamo fare un salto nel passato di almeno tre mesi e mezzo.

I primi casi sono con certezza ad ottobre. Quando noi abbiamo presentato questi dati iniziali all’unità di crisi in embrione ci hanno fatto parlare con quello che doveva essere un loro consulente, che è un noto virologo che in televisione ormai vedete un po’ tutti. Il quale di fronte alle mie rimostranze mi dice: noi al Brescia secondo me siamo al due. Gli dico perché e lui mi risponde perché è così.

Ora a distanza di mesi, quando tutti i nostri dati si stanno confermando, tre Università italiane (Milano, Napoli e Bari) ci hanno richiesto lo studio. Ad agosto inizieremo con altre 7000 visite. Adesso abbiamo creato una task-force con 500 medici in Italia. Stiamo vedendo cose che nelle prossime settimane ci porteranno dati ancora più clamorosi”.

Numero dei morti falso e vaccino inutile

Tenga presente che sono un medico legale e svolgo gli esami autoptici. Noi abbiamo visto non solo in laboratorio, ma anche con gli esami sui deceduti che è un virus banale. Non ha nessuna capacità di uccidere soggetti che non hanno condizioni particolari.

Noi parliamo di un virus, il Covid, che è assolutamente banale. Il numero sui morti è tutto falso. Questo virus non è capace di uccidere in nessuna maniera.

Il Covid soffre il clima e in televisione ancora dicono che non è così. Crea immunità, anche se limitata. Volete sapere la più grande frottola del mondo? Ancora adesso in televisione parlano di vaccino. Abbiamo già visto tutti che il virus è già mutato.

Voi per il virus influenzale fate un vaccino all’anno perché una delle caratteristiche del Coronavirus è che muta. Allora questo virus è già mutato. Voi ve lo fareste il vaccino a giugno per il Covid?

Da medico libero io dico che se si parla di vaccino per il Covid-19 si raccontano chiacchiere. Se si parla di mille morti al giorno si dicono chiacchiere. Lo stesso se non si ammette che il clima elimina completamente il virus. Venite nel laboratorio con me.

Per verificare che il virus muore con il calore si fa una cosa semplicissima che è aumentare la temperatura. Sapete quanto costa questa operazione? 7 euro e 80 centesimi. E noi l’abbiamo fatto agli inizi di marzo. Si doveva dire a tutto il paese che questo virus a maggio muore”.


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