L’emergenza coronavirus colpisce anche il calcio, una delle industrie più importanti del nostro paese. Senza date certe di ritorno alla ‘normalità’, restano aperti numerosissimi interrogativi sul futuro del campionato 2019/2020.

Il campionato può proseguire anche dopo la data del 30 giugno? Cosa succede con i contratti dei giocatori in scadenza? Le squadre possono opporsi al prosieguo della stagione? Se li campionato non dovesse essere ripreso cosa succede alla classifica? Lo scudetto viene assegnato? Quali squadre retrocedono? La stagione 2020/2021 con una Serie A a 22 squadre è una possibilità?

“Temo che avremo un’estate di carte bollate come quella del 2006. A monte del legame sportivo contrattuale c’è il tesseramento: per legge e per statuto federale i tesseramenti con ogni società di calcio scadono improrogabilmente il 30 giugno. In applicazione della legge i rapporti contrattuali e di tesseramento se non rinnovati non proseguono. Questo accade a meno che non ci sia un contratto di prestazione sportiva pluriennale che prevede il rinnovo del tesseramento. La nostra federazione non prevede proroghe. Ci sono inoltre i giocatori in scadenza, svincolati, che legittimamente potrebbero già aver preso accordi contrattuali da febbraio con altre società.

In tutta questa situazione la UEFA non ha alcuna voce in capitolo, non ha il potere in nessun modo di inserirsi nell’organizzazione del singolo campionato.

Una squadra può richiedere di non proseguire il campionato se non raggiunge un accordo con uno o più giocatori che rinnovino oltre il 30 giugno? Sì, a meno che in fase di completa emergenza non venga varata, con l’accordo di tutte le squadre di tutte le categorie, una cosiddetta attività parziale, una normativa particolare temporanea per la quale siamo tutti d’accordo a dire che tutto slitta. Devono però aderire tutti.

Se il campionato finisce perché non può proseguire è necessario stilare una classifica alla data odierna: certamente la prima in classifica, le quattro che vanno in Champions, le due che vanno in Europa League. Si crea un problema serio sulle retrocessioni e sull’assegnazione dello scudetto. Secondo la mia opinione, e secondo le norme applicate nei casi in cui questo è accaduto, lo scudetto va assegnato alla Juventus. Il problema non si pose con la A a 22, perché dovendosi bloccare anche la Serie B, le prime due squadre hanno acquisito un titolo – la promozione – che deve essere valutato come l’acquisizione del titolo della Juventus. Questa è la mia idea.

Se una squadra ha raggiunto un accordo con un calciatore di un campionato estero, lo può impiegare nelle eventuali partite del campionato dopo il 30 giugno? Il calciatore stipula un contratto valido per la stagione 2020-2021 e non a partire da una data, come il primo luglio, quindi secondo me non può disputare le gare”.


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