Siamo ancora chiusi in casa e questo ce la dice lunga su come questo virus sia estremamente contagioso, perché non riusciamo ancora a vedere la discesa della curva che però sembra essere dietro l’angolo.
Possiamo però domandarci perché fossimo così impreparati nell’affrontare questa pandemia. O meglio, perché in Giappone, Corea e Cina tutto sta facendo pensare che le autorità fossero più preparate all’arrivo di un’epidemia.

A cosa è dovuta la maggior preparazione dell’Asia?

Questo perché gli uomini hanno la memoria corta e noi occidentali non ricordiamo una pandemia d questo genere.
Bisogna infatti tornare agli anni ’60, con la cosiddetta “Asiatica“, senza tornare indietro ai tempi della Spagnola.
In Asia hanno avuto a che fare con le epidemie in maniera molto maggiore rispetto a noi: epidemie da sindrome respiratoria, di altra natura, o con epidemie simili a quella attuale.
Come a dire che quel sistema era ed è più preparato per questo genere di situazioni, sicuramente più del nostro.

Perfino la nazione tecnologicamente ed economicamente più avanzata al mondo, cioè gli Stati Uniti, vedono una diffusione di morte terribile in confronto alle realtà asiatiche.

Possiamo pensare solo questo: che in Asia fossero più preparati in generale, perché non hanno dimenticato.
Non come noi, liberi e immuni che ora facciamo i conti con la poca memoria.

Dalla Cina una buona notizia

Un risultato positivo intanto questa epidemia l’ha avuto: in Cina sono state proibite per sempre le usanze che prevedono di nutrirsi con cani e gatti.
Ne siamo ovviamente contenti, anche se non si capisce perché il resto degli animali selvatici o non allevati sistematicamente non si debbano avere le medesime attenzioni. Chi ha un cavallo lo considera alla stregua di un cane o un gatto. Per questo evidentemente non siamo ancora abbastanza maturi.

GeoMario – Cose di questo mondo, con Mario Tozzi


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