In poche settimane l’Italia è entrata nel vortice del coronavirus e dei provvedimenti adottati dal Presidente Conte volti ad arginarne la diffusione. I decreti si sono susseguiti uno dopo l’altro nel giro di pochi giorni, creando a volte confusione per i cittadini in difficoltà e con poche indicazioni pratiche di attuazione.

La questione economica viaggia di pari passo con quella della sanità, il Governo deve sia fronteggiare la crescita esponenziale del virus, sia arginare il crollo economico del Paese.

Sono giusti i provvedimenti adottati finora? Il Decreto “Cura Italia” risponderà alle esigenze di lavoratori e imprese? Quali prospettive per il futuro.

Ecco l’intervista all’On. Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia a ‘Lavori in corso’.

“Credo che sia uno dei tanti temi di questo momento, cioè che le notizie che arrivano hanno bisogno di una tempistica certa e di una semplicità di esecuzione.

Tra pochi giorni ci saranno molte famiglie che non sapranno come fare la spesa, come pagare l’affitto.. parliamo dei beni primari, di sopravvivere.

Nessuno dice come mettere in cassa integrazione i dipendenti e che tempistica c’è nell’erogazione. Persone che fanno fatica con il 100% dello stipendio, faranno ancora più fatica con l’80%, e cambia se viene pagato entro aprile o a giugno o a luglio.

Se questo è il “Cura Italia”, allora gli sfugge quale è la malattia. A caduta, rispetto a questi decreti, mancano i decreti attuativi e i regolamenti… come materialmente fare arrivare questi aiuti al paese.

Ho timore che in Presidenza si sia perso il contatto con la realtà. Oggi manca il senso pratico della realtà: in questo momento c’è bisogno di combattere il coronavirus e di dare liquidità per evitare che il paese precipiti nella povertà. Il cittadino medio si chiede “ma possibile che uno scrive una cosa di questo tipo?” Manca un chiaro atto di indirizzo… bisogna avere la consapevolezza che davanti c’è un disegno, una prospettiva”.


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