Ci siamo fatti fregare ancora una volta. L’Unione Europea ci ha rifilato nuovamente il gioco delle tre carte e i nostri politici, complici, si sono finti giocatori della medesima partita distraendoci. Noi abbiamo nuovamente perso.

Nel 2019 il governo gialloverde lottava per ottenere un misero 2.4% nel rapporto tra deficit e Pil, mentre l’Europa ci concedeva soltanto un ridicolo 2.04%.

Ieri sono arrivati i dati Istat: il deficit del 2019 risulta all’1.6%, ossia 0.4% di deficit in meno rispetto a quanto imposto dall’Unione Europea. Il che significa che avremmo potuto spendere 8 miliardi in più o fare dei tagli di tale importo per far respirare i cittadini e le imprese.

Come ci sono riusciti? Con un semplice trucco contabile e con i complici giusti a fare da piantone nei nostri ministeri: hanno sovrastimato le spese e sottostimato le entrate, non per un errore tecnico, che sarebbe stato troppo eclatante, ma per una mera scelta politica.

Ci siamo fidati ancora una volta dei dati preliminari forniti dall’Unione Europea e dei tecnici compiacenti. Così abbiamo bruciato 8 miliardi di un deficit già di per sé ridicolo.

Ora l’UE farà comparire di nuovo la carta vincente nel mazzo per dimostrare che abbiamo perso perché non siamo stati abbastanza attenti, non perché siamo stati vittime di un raggiro.

Come? Hanno deciso di accordare un misero 0.2 di deficit in più per far fronte all’emergenza coronavirus, ma noi avevamo a disposizione uno 0.4, loro fingono di concederci un ridicolo 0.2 e come al solito anche quelli erano soldi già nostri.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo


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