“L’euro con il suo rapporto di cambi fissi a guida tedesca è un attacco contro i lavoratori e contro i paesi come l’Italia”. A dirlo non è stato un sovranista dei nostri tempi. E’ stato l’ex governatore della Banca d’Italia Paolo Baffi nel 1993.

Il cartello finanziario gli risparmiò la vita, ma non la carriera. Baffi infatti fu travolto da un’inchiesta giudiziaria che poi si rivelò costruita a tavolino contro di lui. Questo però non gli risparmiò la gogna mediatica che lo costrinse a dimettersi.

Gli autorevoli oppositori dell’euro, nei tempi in cui sarebbe stato ancora possibile fermare la moneta unica furono tutti messi fuori dai giochi.

Euro, gli oppositori messi a tacere quando si poteva ancora fermare: la storia di Paolo Baffi


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