Si riparte da lì, minuto 54′ di Juve-Milan: Sarri richiama all’attenzione Dybala con un gesto abbastanza seccato e all’illuminarsi del tabellone un atleta in campo mostra chiari segni di disapprovazione.
E’ Cristiano Ronaldo, non reduce dai migliori 54 minuti migliori della sua carriera ma che allo stesso tempo a fatica ricorda di essere stato sostituito per due volte di fila per scelta tecnica.

Dopo tre giorni dall’accaduto si è infittito il mistero sul ginocchio, che lo starebbe martoriando ininterrottamente da due settimane e che avrebbe spinto il settore tecnico bianconero a chiedergli uno sforzo per esserci sia con la Lokomotiv che con il Milan. Ora che siamo in procinto di rivederlo in nazionale il problema sembra essere rientrato come fanno sapere dal Portogallo: il ginocchio è ok e non c’è pericolo che CR7 debba di nuovo vedere la panchina per lesa maestà.

Mistero apparentemente risolto, ma in casa Juve resta il dubbio sulla fenomenologia della sostituzione. La scena è ormai famosa, Ronaldo, seccato, si dirige verso lo spogliatoio prima di lasciare lo Stadium, ma un labiale sospetto desta la curiosità di tutti.
Dallo sguardo che il numero 7 bianconero rivolge alla panchina si comprende che non erano complimenti, ma due differenti interpretazioni si confrontano quando si tratta di capire cosa esattamente Ronaldo abbia detto all’uscita dal campo.

Va po caralho“, dice qualcuno, “porra caralho“, sostengono altri. La differenza? In un caso avrebbe mandato Sarri a farsi benedire, nell’altro si tratta di una semplice imprecazione.
Ad ogni modo dalla Juventus non filtrano notizie su possibili punizioni o multe, ma questa è un’altra storia.

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