Ha suscitato reazioni la proposta di Luigi Marattin di rendere obbligatorio l’utilizzo di un documento di identità valido per l’apertura di un profilo sui social network al fine di identificare chi usa i social.

Tra chi ha bocciato l’iniziativa del deputato di Italia Viva fa capolino la componente gialla della maggioranza di Governo, il M5S: “Una schedatura preventiva assurda e preoccupante. Finché il M5s sarà al governo non si farà“, si legge sul Blog delle Stelle.

A parlare della sua proposta ai nostri microfoni è stato proprio Luigi Marattin.

Ecco che cosa ha detto durante la diretta di “Lavori in corso” nell’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani.

In radio, in tv, sui giornali chiunque può dire la sua tutelando la propria riservatezza. La redazione però sa chi è. Perché la stessa situazione non deve applicarsi al web? Quando abbiamo deciso che il web è quel posto in cui il dibattito possa avvenire senza che chi vi partecipa debba metterci la faccia?

Quelli che vogliono tenere il web come strumento di influenza e manipolazione dell’opinione pubblica sicuramente non sono contenti di un’ipotesi del genere.

Una proposta come questa alzerebbe la qualità degli utenti di internet, ma indubbiamente ne ridurrebbe la quantità, quindi il traffico, quindi i ricavi”.

“Libertà non è poter dire quello che si vuole senza metterci la faccia”


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