Un pugno di fotogrammi, peraltro interpretabile in modi variegati. Ronaldo sembra francamente un poco indispettito e Sarri imbarazzato dopo lo scambio di monosillabi. Fa anche spallucce, il tecnico toscano, rivedendo bene la sequenza. Ma potrebbe anche essere, come qualcuno ha detto, un convinto scambio di vedute sui movimenti concordati e poi effettuati in campo, anche se questa è la versione un po’ meno attendibile e certamente molto meno pruriginosa per i media. Ma non è questo quello che ci interessa, paradossalmente.

Ma allora perché ne stiamo parlando? Perché ci interessa il meccanismo comunicativo e per evidenziare una serie di reazioni “di pancia” con le quali il tecnico sarà costretto a convivere nel corso della stagione e che potrebbero, chissà, spargere una minima (minima?) quantità di pepe sul prossimo campionato.

In primis, il fatto che siano stati i tabloid e altre testate straniere a dare per prime risalto alla questione (come fosse una notizia, ma non lo è), mentre molte testate italiane hanno semplicemente e, bisogna dirlo, legittimamente girato al largo rispetto alla questione. Non ci piace il processo alle intenzioni, in nessun caso, ma nasce spontaneo l’interrogativo circa il comportamento che i media nostrani avrebbero avuto nel caso di un sospetto battibecco Fonseca – Florenzi, Conte – Perisic o Ancelotti – Insigne.

In secundis, la fibrillazione precipitosa e precipitata, soprattutto a mezzo social (non saranno fonti attendibili ma sono un termometro degli stati d’animo popolari), del popolo juventino e degli osservatori neutrali: in poche ore in centinaia di migliaia di post sono stati nominati Guardiola e il panettone, tanto per capire che aria tira a livello di immaginario popolare.

Il tutto quando la maggior parte degli italiani deve ancora mangiare la maggior parte dei gelati. 


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