E’ ancora tutto da sciogliere il nodo che ha portato a uno stallo e a una mancata intesa tra le due metà del governo gialloverde sull’autonomia regionale differenziata. A parlare di questa tematica a “Lavori in corso” è Luca Zaia, presidente di una delle regioni interessate, il Veneto.

In questo momento in Italia ci sono venti regioni. Cinque hanno l’autonomia storicamente, dodici, grazie al percorso iniziato dal Veneto e da altre regioni, hanno chiesto l’autonomia ufficialmente, tre ancora no. Vuol dire che 17 regioni su 20, da Nord a Sud, hanno un progetto di autonomia” ha detto il presidente della Regione Veneto, sottolineando che “dire da Roma che l’autonomia è solo un problema di tre disperati, di tre visionari al Nord è, secondo me, sbagliato”.

Vi dirò, in generale, una cosa: che si parla spesso del nostro progetto, ma non si sono lette le carte. Lo capisco dalle dichiarazioni che leggo” ha proseguito Zaia, aggiungendo in seguito che quello che chiede, in sintesi, la regione Veneto sono “le competenze previste dalla Costituzione. Chiediamo che la competenza, per il Veneto, non la gestisca più Roma, ma la gestisca il Veneto. E chiediamo che i soldi che spendeva Roma, banalizzo il concetto, li dia al Veneto per gestirsi la sua competenza“.

Sulla questione Olimpiadi 2026, che si svolgeranno a Cortina e a Milano, il politico leghista ha affermato che “oggi sono tutti olimpionici, tifavano per noi, ma la verità è che io ho fatto più di un anno con polemiche. Probabilmente se non fossimo tornati a casa con una vittoria, che è stata strepitosa, qualcuno avrebbe fatto interpellanze, mi avrebbero fatto un esposto alla Corte dei Conti perché comunque ci sono state delle spese e poi avrebbero scritto all’Anac… Questo è il Paese“.