La Juve ha vinto l’ennesimo campionato, scrivendo l’ennesima pagina di storia e voltandone un’altra, molto importante, che ha addirittura messo in ombra la festa per l’ottavo trionfo consecutivo in campionato.
L’esonero, o meglio, l’addio (rende meglio l’idea di come si sono lasciati) tra Massimiliano Allegri e la Juventus ha inizialmente suscitato emozioni contrastanti, dal tifoso più tiepido al capo ultras.
Qualcuno ha esultato andando in visibilio, altri hanno accolto la notizia con freddezza e con un pizzico di rammarico.

Era chiaro che l’attesa decisione da parte di Andrea Agnelli avrebbe tirato fuori le due anime della tifoseria, eternamente in conflitto tra il pragmatismo della voglia di vincere subito, e il sentimentalismo di cui, alla fine, questo sport vive.
La differenza sta semplicemente nel fatto che alla voglia di vincere prima o poi si deve sostituire la gratitudine, anche in una società in cui vincere costituisce la normalità.
Se poi gli occhi umidi del mister toscano a fine conferenza incrociano le telecamere il processo diviene ancor più semplice e veloce.
Sui social è divenuto rapidamente noto l’hashtag #GrazieAllegri, lanciato dai tifosi e riproposto dai giocatori che lo hanno adottato come perfetta sintesi dei loro stessi pensieri e sentimenti nei confronti del mister.

Un addio molto diverso da quello di un emblema della juventinità come è stato Antonio Conte, che pure è irrotto nell’immaginario dei sognatori come ideale subentrante alla panchina. Il Conte emerito però non sarà il principale pensiero di oggi, troppo vivo ancora il ricordo dell’abbraccio tra Barzagli e Allegri, come pure quello tra il patron Agnelli e lo stesso (ex) tecnico della Juve alla fine della conferenza che ha sancito un addio lungo tre giorni.
Nemmeno l’estenuante pensiero su ciò che sarà, o che è stato in ambito europeo ha dissuaso i calciatori bianconeri dall’esprimere sui social il commiato al mister, ieri sera acclamato insieme a Barzagli e salutato con la gratitudine di chi segna un’epoca, nonostante le sconfitte, nonostante le contestazioni, nonostante la Champions.