Ieri Carlo Ancelotti ne ha avute per tutti: oggetto della sua rabbia le domande su un Napoli che non corre, che non gioca, senza cazzimma e senza Insigne.
Risultato: al Benito Stirpe di Frosinone il Napoli ha corso, ha giocato rischiando qualcosa ma ci sta in una sfida tra due squadre che non hanno più nulla da perdere né da dimostrare.
Il gol di Mertens fa la storia, raggiunto Maradona; la marcatura di Younes fa da copertina: il tedesco prelevato dall’Ajax trafigge Sportiello dopo un’azione dalle sfumature olandesi, buono a sapersi per la prossima stagione nella quale ci sarà da capire quali saranno i giocatori a cui affidarsi in caso di cessioni eccellenti.

Una prestazione buona insomma quella dei partenopei, che chiaramente non può compensare le ultime delusioni e in Campionato e in Europa League. E’ vero, forse la stagione è da considerarsi deludente, con buona pace di Carletto, perché la Juventus quest’anno ha disputato davvero quel famoso campionato a parte (che tutti si aspettavano) mentre il Napoli se n’è stato buono buono in seconda corsia senza infamia né gloria.

Ma anche senza una campagna mercato da seconda forza del campionato. Già perché gli azzurri, insieme alla Lazio sono la squadra che ha cambiato meno, non al livello di bilancio o di acquisti, ma di qualità. Grande merito delle rispettive società nel trattenere i giocatori chiave, questo c’è da dirlo, ma forse troppo poco per due organici che dovevano fare del progresso la propria prerogativa principale. Problemi simili con organici diversi: così entrambi gli allenatori, seppur con esperienze molto differenti sono finiti al centro delle critiche delle proprie tifoserie. A causa di loro errori, è vero, ma anche trovandosi a gestire formazioni a corto di fiato, con motivazioni molto diverse dallo scorso anno, parlando del Napoli che si è visto soffiare lo scudetto al fotofinish, e con un anno in più sulle gambe, particolare su cui mai si riflette ma che di fatto si fa sentire.

A differenza della stagione biancoceleste, che rischia di culminare con un trofeo ma senza Europa (quella che conta); la stagione del Napoli però si potrebbe considerare anche in maniera positiva.
Ancelotti ha blindato il secondo posto senza i grandi investimenti di Suning, i gioiellini romanisti, la porta girevole per bomber allestita a Milanello.
E’ vero, della Juve non c’è traccia, ma chi dice che questo Napoli avrebbe potuto inseguirla?

Alessio De Paolis