Un fatto grave come il revenge porn comporta già danni di portata enorme quando coinvolge persone normali, ovvero senza alcun ruolo pubblico. Figurarsi quando riguardano un politico come è accaduto a Giulia Sarti.

In questi giorni sono tornate a circolare alcune sue foto osé risalenti al 2013. Non è noto chi le abbia messe in rete, il principale sospettato è ovviamente l’ex fidanzato (che, di rito, ha smentito), ma quando in queste cose si coinvolge qualcuno che ha una mansione pubblica è estremamente difficile valutare cause e moventi. Ci ha provato a ‘Un giorno speciale‘ l’avvocato Laura Vasselli, che sul caso della Sarti ha fatto delle delucidazioni: “Chiaramente un personaggio pubblico o comunque in vista ha più restrizioni sul diritto all’oblio, quindi anche alla riservatezza

Sta di fatto che la carriera politica della Sarti ha risentito fortemente di questi episodio, arrivato in concomitanza con il servizio delle iene, chiamate dall’ex fidanzato che aveva denunciato alla trasmissione di presunti rimborsi farsi da parte del Movimento 5 Stelle.” Giuridicamente però, come detto la situazione non è facile per la deputata grillina, la soluzione dovrebbe in tali casi essere preventiva, “perché ormai non abbiamo più riservatezza a causa dei social e della grande velocità di diffusione della rete, in quello che è un vero e proprio ‘Grande fratello’ della vita reale. Non dovremmo nessuno di noi rivelare nulla ed anche questo è eccessivo.

Siamo un paese di spioni“, ha sostenuto infine Laura Vasselli, “siamo tutti vaccinati e conosciamo la malizia legata al sesso, il consiglio che dò è di guardare meno e di farne di più“.