Nello stesso giorno un Vicepremier risponde alle accuse di sequestro di persona, un neo Segretario di partito è indagato per finanziamento illecito e un Presidente di Assemblea viene arrestato per corruzione. In Italia, è il caso di dirlo, non ci facciamo mancare nulla.

Matteo Salvini, Senato al voto per il caso Diciotti

Ieri il sequestro della nave Mare Jonio, oggi il voto al Senato sul caso Diciotti. Il terzo posto nella classifica dei “sotto-accusa” di oggi va a Matteo Salvini, ma solo per una questione temporale. Il voto di oggi era previsto da tempo e nonostante la “commozione” del Vicepremier durante l’intervento a Palazzo Madama, con lui oggi nessun effetto sorpresa.

Il Ministro degli Interni deve rispondere delle accuse di sequestro di persona e il Senato in questo momento è chiamato a esprimere il suo voto sull’autorizzazione a procedere. Immunità parlamentare o non immunità parlamentare? Lega e Movimento 5 Stelle, coerentemente – dicono – con la decisione di sostenere gli equilibri della direzione gialloverde, sarebbero tutti schierati sul NO proposto da Gasparri. Nonostante la nicchia di contrari pentastellati, insomma, per Salvini non sono previsti colpi di scena.

Nicola Zingaretti nel registro degli indagati per finanziamenti illeciti

Un sudatissimo secondo posto per il Segretario del PD Nicola Zingaretti. Dopo il boom di titoli colmi di speranza sul nuovo leader di partito, Zingaretti brucia tutti sul tempo. Ecco che compare sul registro degli indagati a soli due giorni dal suo debutto in società. All’interno dell’indagine della procura di Roma su alcuni episodi di corruzione che coinvolgerebbero magistrati, politici e giudici del Consiglio di Stato, Zingaretti figura per presunte erogazioni nei suoi confronti. Accuse che, sia ben chiaro, sono ancora da verificare.

Marcello De Vito in arresto per corruzione su procedure stadio della Roma

Un primo posto già annunciato quello del Presidente dell’assemblea capitolina di Roma Marcello De Vito. Dopo il video-promo del 2016, in cui si presentava alla città come paladino dell’anti-corruzione, eccolo su tutte le prime pagine senza mantello né super poteri. “Abbiamo rimandato a casa i partiti coinvolti con tutte le scarpe nell’ambito dell’indagine Mafia Capitale – diceva – per la prima volta possiamo andare a colpire gli sprechi, i privilegi e la corruzione con cui i partiti di destra e di sinistra hanno campato per anni sulle spalle dei cittadini romani“.