La Uefa sta con Cakir, l’arbitro turco che ha diretto Porto-Roma. Alcune scelte del fischietto hanno fatto molto discutere, ma soprattutto hanno mandato su tutte le furie i tifosi e la società giallorossa. Il presidente Pallotta, su Twitter, si è sfogato senza freni: “Lo scorso anno abbiamo richiesto la Var in Champions League perché ci avevano rovinato la semifinale e questa sera, nonostante ci fosse un rigore per noi, siamo stati derubati. Schick è stato atterrato in area, la Var lo dimostra, e non viene fatto niente. Sono stufo di questa merda. Mi arrendo. Non ho più parole“.

MAREGA-SCHICK

Nell’ormai consueto report, in cui vengono analizzati e spiegati gli episodi che hanno visto l’intervento (o meno) del Var, la Uefa ha dato spiegazioni in merito al contatto tra Marega e Schick al 121’, l’episodio che avrebbe potuto cambiare il destino Champions della Roma: “Il Var ha informato l’arbitro che dal controllo non sono stati rilevati errori chiari ed evidenti e che dunque non vi erano i presupposti per un intervento del Var e per una revisione a bordo campo.L’arbitro si trovava vicino all’azione e ha visto il potenziale episodio dal vivo, non ravvisando alcun fallo. Tuttavia, l’arbitro Cakir ha deciso di ritardare la ripresa del gioco per dare più tempo al Var di rivedere l’azione dalle varie angolazioni disponibili. Il Var non ha rilevato prove evidenti dopo un controllo e le immagini sono state studiate attentamente”.

RIGORE PORTO

Il report ha analizzato anche il fallo da rigore che Cakir ha concesso al Porto pochi minuti prima: “Dopo aver controllato la linea del fuorigioco, confermando la posizione regolare dell’attaccante, il Var ha domandato all’arbitro se avesse riscontrato il fallo commesso dal difendente dell’AS Roma. L’arbitro ha confermato di non essersi accorto di alcuna trattenuta dal vivo e ha chiesto di preparare le immagini per una revisione a bordo campo (episodio grave non ravvisato). La revisione ha convinto l’arbitro ad assegnare un calcio di rigore per trattenuta”.

La partita, intanto, ha lasciato tracce indelebili in casa Roma. Il club ha esonerato Di Francesco e oggi anche Monchi ha detto addio. Spetterà a Ranieri risollevare una squadra distrutta fisicamente ma soprattutto moralmente, che dovrà centrare obbigatoriamente il quarto posto. Poi, a giugno, si vedrà.