Un tuffo nel passato, una partita che ha lasciato un segno profondo nella storia di Milan e Liverpool. Oggi sarà l’occasione per rivivere le due finali di Champions League del 2005 e del 2007, due scontri che hanno fatto esultare prima i Reds e poi i Diavoli. La partita sarà trasmessa in diretta su DAZN alle ore 16.00 e coinvolgerà i grandi campioni del passato delle due squadre.

Sarà un match carico di ricordi, di momenti che sono rimasti impressi nella mente dei tifosi rossoneri e che ancora oggi hanno una valenza storica importantissima. Da Nesta a Seedorf, da Maldini a Shevchenko, vengono i brividi a pensare ai campioni che hanno indossato la maglia del Milan negli ultimi anni. Se è vero che tutti ricordiamo le gesta e le giocate delle vecchie Glorie, sappiamo invece cosa fanno adesso i giocatori che scenderanno in campo?

Ecco qui un excursus su cosa hanno fatto i giocatori del Milan dopo aver abbandonato la casacca rossonera

DIDA

Nel suo Palmares vanta due Champions League con il Milan e un Mondiale con il Brasile. Dopo aver concluso il contratto con il Milan nel 2010 è rimasto senza squadra per ben due anni, nei quali ha giocato qualche partita con due “succursali” rossonere: le Glorie e la squadra di beach soccer che ha preso parte al Mundialito de Clubes a San Paolo. Nel 2012 è tornato a difendere i pali di alcune squadre di club brasiliane, prima il Portuguesa, poi il Gremio e infine l’Internacional, collezionando un totale di circa cento presenza fino al 2015. La carriera da calciatore è terminata a 42 anni e dal 2016 è iniziata quella da allenatore. La prima esperienza l’ha iniziata al fianco del suo ex-compagno Seedorf con lo Shenzhen, nel ruolo di collaboratore tecnico, da settembre 2018 ricopre il ruolo di allenatore dei portieri per la squadra egiziana Pyramids FC. La sua strada da allenatore è tutta in salita.

CAFU

Il Pendolino ha una carriera che pochi possono vantare, oltre alla Champions League con il Milan, è primatista assoluto di presenze con la maglia brasiliana, di cui è stato capitano per cinque anni e con cui ha vinto due Mondiali. La sua carriera da calciatore si è conclusa nel 2008 con la maglia del Milan e non ha avuto seguito nel ruolo di allenatore. Cafu oggi si dedica alla promozione di iniziative sociali per il proprio paese, per aiutare a realizzare il sogno dei tanti bambini brasiliani che desiderano diventare calciatori. Cafu oggi è ambasciatore Fifa e Uefa.

STAM

Scendere in campo e trovarsi davanti Stam non doveva essere piacevole, un gigante da oltre 1 metro e 90 con lo sguardo di uno che se lo incontri per strada lo eviti. Dopo l’esperienza col Milan conclusa nel 2016, torna in patria e si trasferisce all’Ajax, dove rimane per solo un anno annunciando il suo ritiro all’età di 35 anni. A questo punto inizia la sua poliedrica carriera senza scarpini ai piedi. Dal 2008 al 2011 è osservatore per il Manchester United, nel 2009 inizia la sua esperienza nel Zwollw prima come tecnico ad interim e poi come vice di Langeler. Nel 2011 entra nel team del settore giovanile dell’Ajax, dal 2013 è assistente tecnico di Frank de Boer e nel 2014 diventa allenatore dello Jong Ajax. Segue poi una catastrofica esperienza in Championship con il Reading, conclusa nel 2018 con la squadra al ventesimo posto e una sola vittoria nelle ultime 18 partite. Torna quindi allo Zwolle ma a marzo 2019 annuncia che dalla prossima stagione allenerà il Feyenoord.

NESTA

Un monumento vivente, campione che ha scritto la storia delle squadre in cui ha giocato. Dopo 10 stagioni con il Milan, nel 2012 va a cercare fortuna oltreoceano con il Montréal Impact, squadra canadese militante nella Major League Soccer, dove ritrova i connazionali Bernardo Corradi, Marco Di Vaio e Matteo Ferrari. Nel 2013 interrompe la carriera di calciatore ma già nel 2014 decide di tornare sul prato verde in India con il Chennaiyin, club militante in Indian Super League allenato dall’ex compagno di Nazionale Marco Materazzi. La sua carriera fuori dal campo inizia con il Montreal Impact come consulente e prosegue nel 2015 come allenatore dei Miami FC nuova società che parteciperà nel 2016 alla NASL. Nel 2018 torna in patria con l’incarico di responsabile tecnico del Perugia, ruolo che ricopre tutt’ora.

MALDINI

Paolo Maldini, simbolo di una famiglia di calciatori, è stato la grande bandiera del Milan. Il 31 maggio 2009 si è ritirato dal calcio giocato dopo 902 presenze con la maglia rossonera e un Palmares che necessiterebbe di un altro articolo. Dopo aver terminato l’attività agonistica ha rifiutato due offerte: la prima quella di entrare a far parte dello staff tecnico del Chelsea con Carlo Ancelotti, la seconda di tornare a giocare con il Milan nel 2010. Nel 2015 fonda il club Miami FC, squadra che debutta nel 2016 nella NASL e per la quale chiama come allenatore Alessandro Nesta. Nel 2018 inizia due nuove sfide, la prima come opinionista di DAZN e la seconda come direttore sviluppo strategico della società che aveva lasciato da troppo tempo, il Milan.

PIRLO

Nell’estate del 2011, dopo 9 anni al Milan, Pirlo vive una seconda giovinezza con la maglia della Juventus fino al 2015, diventando un elemento fondamentale della squadra dopo lo scandalo Calciopoli. A 36 anni, come molti altri suoi colleghi, si trasferisce negli USA con il New York City, ma i numerosi infortuni lo portano a smettere nel 2017. La sua carriera da allenatore non è ancora iniziata ma a breve potremmo vederlo in qualche panchina poiché nel 2018 ha ottenuto la qualifica UEFA A. Nel frattempo l’ex giocatore, oltre ad essere uno dei volti di Sky, ha investito nelle attività di famiglia (il gruppo siderurgico ELG Steel), in immobili e anche in un’azienda vinicola.

GATTUSO

Dopo l’esperienza milanista iniziata nel 1999, Ringhio Gattuso si è trasferito in Svizzera nel Sion dove dal 2012 al 2013 ha rivestito sia la carica di calciatore che di allenatore. La sua passione per il calcio non lo ha mai fatto allontanare dal campo, così ha continuato la carriera da allenatore con il Palermo, l’OFI Creta, il Pisa e infine, come sappiamo, con il Milan.

SEEDORF

Seedorf annuncia l’addio al Milan nel 2012 in conferenza stampa, a dieci anni di distanza dal suo arrivo. Pochi giorni dopo firma un contratto di due anni con il Botafogo, squadra del campionato brasiliano con cui conquista il primo posto e viene nominato miglior giocatore. Nel 2014 appende gli scarpini al chiodo e inizia la carriera di allenatore: prende il posto di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan. Nel mese di giugno viene però esonerato: al suo posto viene chiamato il suo ex compagno Pippo Inzaghi. La sua carriera da allenatore però non decolla, con varie esperienza finite malamente: nel 2016 si trasferisce allo Shenzhen e nel 2018 diventa il mister del Deportivo La Coruña. Infine ad agosto 2018 è stato presentato come commissario tecnico del Camerun, con Patrick Kluivert come vice.

KAKA’

Quando arrivò al Milan nel 2003 il suo nome portò a sfottò e prese in giro, ma bastarono poche partite per far capire ai detrattori che si era in presenza di un fenomeno. Le avventure nel Milan di Kakà sono state due, intervallate da una parentesi al Real Madrid: la prima fino al 2009 e la seconda dal 2013 al 2014. Dopo l’addio ai rossoneri il calciatore brasiliano ha vestito le casacche del San Paolo, sua squadra di esordio, e dell’Orlando City. L’addio al calcio è arrivato appena un anno fa, a dicembre 2017. A partire dalla scorsa estate ha iniziato una nuova esperienza da “stagista”, al fianco di Leonardo, per capire i segreti del mestiere di dirigente sportivo.

INZAGHI

Di goleador come Superpippo ce ne sono stati pochi. Anche lui ha terminato la sua carriera da calciatore indossando la maglietta del Milan nel 2012, con un bottino di 126 gol in 11 stagioni (afflitte da molti infortuni). Inizia da subito la carriera da allenatore senza cambiare casa, prima gli Allievi e poi la Primavera e infine la prima squadra del Milan nel 2014. Se l’esperienza con il Milan non è stata delle migliori, molte più soddisfazioni le ha avute da allenatore del Venezia, con cui ha raggiunto la Serie B e ha sfiorato l’arrivo in Serie A nel 2018. Quest’anno l’abbiamo visto sedersi sulla panchina del Bologna, ma adesso Inzaghi è in attesa di una nuova sfida dopo l’esonero avvenuto a gennaio 2019.

SHEVCHENKO

Sheva è stato uno degli attaccanti più legati alla storia del Milan, in pochi sanno che il padrino di suo figlio è Silvio Berlusconi. Anche lui ha vissuto due relazioni con il Milan, la prima – la più importante – dal 1999 al 2006 e la seconda nell’annata 2008/2009. Dopo i diavoli, la carriera da calciatore è continuata con il Chelsea – ma nessuno si è accorto del suo arrivo a Londra – e poi con il ritorno al Dinamo Kiev. Dopo aver smesso di giocare nel 2012 si è dedicato al golf e ha intrapreso un’esperienza politica con il partito Social Democratico Ucraino. Alle elezioni parlamentari però ha ottenuto solo l’1,58% rimanendo ben lontano dalla soglia del 5%. Oggi è il CT della Nazionale Ucraina (ruolo che rifiutò nel 2012) e opinionista per DAZN.